Dopo la conferenza stampa del neo Governatore della Liguria Giovanni Toti, è toccato alla grande sconfitta Raffaella Paita tirare le somme di una tornata elettorale amarissima per il centrosinistra.
“Ho deciso di convocare i media innanzitutto per riconoscere pienamente il risultato di Giovanni Toti. Noi abbiamo accusato una sconfitta pesante e significativa”.
“Il nuovo presidente ha una maggioranza risicatissima e né io, né le liste a me collegate intendono assolutamente sostenerlo. Noi non saremmo mai alleati della destra. Le ragioni di questa sconfitta risiedono nella rottura del centrosinistra, che ha provocato un indebolimento della coalizione. I dati ci dicono che, se avessimo avuto all’interno della coalizione le liste di Pastorino, che comunque hanno fatto un risultato modestissimo, avremmo vinto le elezioni. Ci sarà senz’altro una parte di responsabilità da addebitare ad ognuno di noi e a me stessa, ma l’elemento determinante è stato questo. Una operazione organizzata ad arte per far perdere il Pd e il cui unico respiro nazionale è stato quello di aver rianimato Berlusconi”.
“Pastorino ha preso un Consigliere consegnando la Regione nelle mani della destra. C’è il dato negativo del Pd a Genova che va analizzato, mentre c’è una straordinaria performance della Lega”.
“Se non ci fosse stata questa scissione e non si fosse creato questo clima conflittuale, i risultati sarebbero stati diversi. E il responsabile dell’accaduto è Luca Pastorino, con i suoi straordinari compagni di viaggio”.
“Sicuramente anche l’inchiesta sulla mancata allerta ha avuto il suo peso e non nascondo che avevo pensato anche a rinunciare alla candidatura. Ma di comune accordo con il partito ho pensato di andare avanti. Ho già espresso la mia convinzione che non dovessi essere io a dover dare l’allarme, Ha influito più l’inchiesta o Pastorino? Credo Pastorino“.
“Credo di avere avuto un anno terribile. Ho dato tutta me stessa, nonostante sia stata vittima di tiri incrociati pesanti, da ogni parte. Ho affrontato una campagna elettorale con circa 15 appuntamenti elettorali al giorno. Non andavo a dormire mai prima delle 2 di notte. Qui c’è il destino di una regione intera e non di una persona singola. Ho ricevuto accenni terribili nei miei riguardi e uno stillicidio quotidiano dai giornali di destra e anche da alcuni di pseudo centrosinistra. Ma non mi abbandono allo sconforto. Toti ha una maggioranza molto risicata, che non potrà assicurare la governabilità, voglio chiarire: non c’è alcuna possibilità di fargli da stampella, noi siamo già al lavoro sulle singole questioni per accelerare i tempi e tornare al voto al più presto”.