La nuova stazione ferroviaria del Golfo Dianese paragonata al deserto dei tartari. È questa l’immagine che propone l’ex vice-sindaco di Diano Marina, Elio Novaro, riguardo la nuova stazione di Diano, dopo aver tentato di usufruire dei vari servizi che dovrebbero essere presenti normalmente, come bar, sala d’attesa, servizi igienici, e altro, per ora inesistenti, durante l’attesa di un treno.
Ecco la lettera:
“La nuova stazione ferroviaria del Golfo Dianese: “Il deserto dei tartari”.
È il giovedì mattina della settimana che precede il Natale. Sono le ore sette ed attendo presso la nuova stazione ferroviaria del Golfo Dianese, l’arrivo dell’Intercity Ventimiglia-Roma. Con me in attesa, un folto gruppo di studenti ed alcune persone di media età che, per sottrarci all’aria gelida mattutina, decidiamo di “bivaccare” nell’area di ingresso del nuovo stabile visto che, al momento – e non so se nel prossimo futuro ci sarà – non esiste alcuna sala di attesa.
Mentre la gioventù studentesca si diletta con i propri smartphone, alcune persone sono alla ricerca del bar, ma invano: non è previsto. Cercano allora le macchinette automatiche self-service che distribuiscono caffè e generi di sussistenza, ma anche queste non esistono. Altre persone che, con molta probabilità hanno problemi di prostata, sono alla ricerca dei servizi igienici: assenti anche quelli. A questo punto, dopo essersi scambiati uno sguardo di complicità collettiva, decidono di soddisfare le proprie necessità urinarie all’aperto, nell’area di parcheggio auto. (a proposito: ma per l’ASL Imperiese va bene così ?).
Questo credo avvenga quotidianamente e di certo rappresenta una immagine deplorevole sia per il Golfo Dianese che per le Ferrovie dello Stato. A questo punto è caso di dedicare un pensiero anche alla principale arteria che collega le cittadine del golfo, alla nuova stazione ferroviiaria. Strada di competenza di tre Comuni: Diano Marina, Diano Castello e Diano San Pietro che, ben si sono guardati dal tempificare in anticipo sull’apertura della nuova stazione, interventi di manutenzione e di messa in sicurezza. Percorrerla è una desolazione terrificante. Manto stradale pieno di buche e avvallamenti, mancanza di segnaletica orizzontale, non esistono strisce bianche che delimitino l’ampiezza della carreggiata e tanto meno la mezzeria stradale.
Mancanza di protezione lato torrente San Pietro con presenza di erbacce e rifiuti abbandonati in più punti. Illuminazione carente su tutto il percorso, con la presenza di qualche palo Enel oltre il bordo strada, che rappresenta un grave pericolo per la viabilità, specie nelle ore notturne. Unica nota positiva l‘arrivo dell’Intercity in perfetto orario sia a Diano che a fine corsa”.