Condannato a 2 anni di reclusione e 300 euro di multa per appropriazione indebita. È questa la sentenza pronunciata in Tribunale a Savona dal Giudice Laura De Dominicis, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati Don Carmelo Licciardello, parroco di Dolcedo.
La storia
I fatti contestati dalla Procura della Repubblica di Savona risalgono al 2011, quando l’indagato, che in quel periodo rivestiva l’incarico di parroco a Ceriale, avrebbe tratto illecitamente profitto inducendo un’anziana del posto, soggetto in stato di infermità o deficienza psichica, a compiere degli atti dai quali è derivato per lei un palese danno patrimoniale. Oggetto delle contestazioni alcune polizze assicurative per un importo complessivo di circa 70.000 euro.
Le indagini delle Fiamme Gialle
Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Savona Chiara Venturi, sono scaturite da una serie di operazioni bancarie e finanziarie “anomale” tra il prete e la donna novantenne.
Immediatamente sono state avviate penetranti indagini che hanno setacciato il passato della vittima che, attualmente, vive in una casa di riposo e sulla vita dell’indagato: i finanzieri hanno analizzato nel dettaglio alcuni conti correnti ed investimenti finanziari, sentito testimoni ed acquisito documentazione clinico-sanitaria.
Le cartelle cliniche acquisite e la relazione prodotta da un esperto consulente tecnico, nominato dalla Procura della Repubblica, hanno rilevato delle patologie psico-fisiche nella donna anziana in relazione a gravi disturbi neuro-cognitivi e depressivi, tali da renderla “psicologicamente vulnerabile”.
La sentenza
Inizialmente Don Licciardello era accusato anche di circonvenzione di incapace, ma successivamente questo capo di imputazione è caduto. Per quanto riguarda, invece, il reato di appropriazione indebita, il parroco è stato condannato a 2 anni di reclusione e 300 euro di multa.
Il tribunale ha anche stabilito un risarcimento di 100mila euro all’anziana, costituitasi parte civile nel processo.