Imperia – Sfilata di teste questa mattina nell’aula Gup (per motivi tecnici) del Tribunale cittadino dove si è tenuta la terza udienza del processo a carico dell’ex amministratore delegato della Riviera Trasporti Enzo Teodoro Amabile (difeso dall’avvocato Alessandro Mager) e di un dipendente della stessa, Maurizio Massa (difeso dall’avvocato Poillucci) accusati in concorso di lesioni colpose a seguito dell’infortunio accorso, nell’agosto del 2011, al capo tecnico di officina Franco Gazzelli.
Nel corso della riparazione dell’auto privata di Massa, quest’ultima scivolò e fini per causare la rottura di entrambe le gambe di Gazzelli. L’episodio, classificato come incidente sul lavoro, è approdato in Tribunale a seguito della denuncia del dipendente ferito che ha chiesto i danni.
La deposizione di Roberto Cazzola:
“Personalmente non ho assistito all’incidente. L’accesso all’officina era possibile anche per riparazioni di veicoli privati. Ho sempre visto questa attrezzatura (il carro ponte, ndr) in questa posizione. Esiste un percorso obbligatorio con delle strisce gialle che porta agli uffici. Può capitare che i veicoli vengano messi sul carro ponte dagli autisti. Non sono avvenuti altri incidenti che io ricordi. Tra il carro ponte e il bancone ci sono tre metri, il pavimento dell’officina mi pare sia piastrellato.Quando sono turnista di scorta mi è successo che porto il mezzo all’interno dell’officina. Me lo dice il capo officina ma non succede spesso. La corriera la lasciamo dal piazzale o al limite le mettiamo dentro. Le autovetture di privati no, ho portato solo mezzi dell’Rt. Non mi risulta che sia vietato introdurre mezzi privati all’ingresso dell’officina. Le strisce per terra sono di accesso agli uffici e sono dentro l’officina. Dopo l’incidente non cambiato nulla. C’è un percorso per arrivare dal piazzale verso gli uffici. All’interno di quel locale non ho mai visto strisce gialle”.
La deposizione di Alessandro Merlino:
“Sono un dipendente RT dal gennaio del 2001. Conosco l’officina di Imperia e non ho assistito all’incidente. A questa officina accede chiunque: polizia provinciale, croce rossa, vigili del fuoco. Accedono anche automobili di privati. La distanza tra il carro ponte e il bancone è poca. C’è un pavimento liscio di calcestruzzo. Le linee gialle non c’erano prima dell’incidente. Ultimamente non facciamo più lavorazioni esterne, di veicoli di proprietà di privati. Non mi sembra che le linee gialle ci fossero. In officina entrano tutti, non mi risulta che ci sia nessun cartello che vieti l’ingresso. Quando portiamo gli autobus che sono rotti ci dicono: mettilo dentro. Me lo dice il capo officina. Ora c’è Mucilli, Pacini e Piotti come capi officine”.
La deposizione di Palagi Giacomo:
“Sono dipendente Rt da 18 anni, ho lavorato fatto gli ultimi sei a Imperia. Non ho assistito all’incidente. Ho sempre visto l’officina e le linee gialle ci sono adesso ma non ricordo se le hanno messe dopo l’incidente. Le linee gialle sono dentro l’officina e arrivano sino alla porta che si collega alla rampa degli uffici”.
La deposizione di Claudio Mucilli (Capo Officina):
“Sono capo officina nell’Rt. Massa è agente autista e Gazzelli è capo tecnico. Gazzelli è un mio sottoposto e doveva organizzare le lavorazioni. Sotto Gazzelli c’erano cinque o sei meccanici. Non ho assistito all’incidente. Io ero da solo nel mio ufficio e gli altri erano in un locale attiguo. Rt principalmente effettua riparazioni dei mezzi della società però ripariamo anche auto dei soggetti privati. Il cliente che porta la macchina per essere riparata può entrare nell’accettazione o lasciare l’auto nel piazzale. All’accettazione ci sono o io o Gazzelli. Una volta compilata la commessa per i lavori. Il posizionamento diretto dell’auto sul carro ponte non l’avrei autorizzato, di solito è una cosa che non viene fatta. La maggior parte delle lavorazioni si fa su appuntamento, noi diamo la precedenza ai bus poi le vetture. Al momento dell’incidente non ho controllato lo stato della macchina, siamo stati presi dalle condizioni del sig. Gazzelli non ho guardato se il freno a mano era tirato o meno. Le righe gialle sono un percorso perché quelli che non sono gli addetti all’officina non possono transitare all’interno della stessa. Le strisce iniziano sul piazzale esterno e finiscono sino all’ufficio. Non c’è un cartello di divieto che specifica che la macchina non debba essere messa sul ponte. C’è un cartello che indica che c’è un percorso obbligato. C’era un ordine di servizio dove dice che le persone non addette non dovevano entrare in officina. Neanche un autista dell’RT può mettere la macchina sul carro ponte. Precedentemente all’infortunio non mi ricordo se c’era affisso l’ordine di servizio che è stato messo in bacheca. L’ordine di servizio sono firmati dall’ing. Bova. La Bacheca è al fondo del percorso dell’Officina. Per chi non è dipendente è complicato riuscirla a vedere”.
La deposizione di Fabio Basini:
“Quel giorno ero in ferie. Sono in Rt dal 2007 a Pontedassio.. Si occupavano dell’accettazione Mucilli, Franco Gazzelli e Paolo Piotti.
Le macchine venivano messe sempre dal personale dell’officina. Il capo officina da le disposizioni. Non ho mai visto che qualcuno, anche se dipendenti ma non autorizzati, abbia messo la propria auto sul carro ponte”.