Nuova udienza, questa mattina, del processo che vede sul banco degli imputati Claudio Scajola e Ernesto Vento con l’accusa di finanziamento illecito a singolo parlamentare per i lavori di ristrutturazione di Villa Ninina, la residenza imperiese dell’ex Ministro sulle alture di Oneglia.
Nell’udienza odierna sono stati sentiti i testimoni chiamati a deporre dalla difesa di Vento, rappresentata dall’avvocato Alessandro Moroni.
LUCIANO CORDONE
DIFESA – “Sono in parquettista. Ho conosciuto la famiglia Scajola per ragioni di lavoro. Nella villa di Scajola ho fornito dei parquet e ho ritirato alcuni parquet. Sono stato pagato direttamente dalla famiglia Scajola. Non ho mai avuto rapporti con la società Arco”.
PM (Alessandro Bogliolo) – “I lavori sono durati qualche settimana, mi pare circa cinque anni fa. Ho lavorato io con un dipendente. Ho lavorato su pavimenti e ne ho portato via altri. Ho presentato un preventivo, approvato verbalmente, e ho contrattato direttamente con l’Onorevole Scajola. Non ricordo l’importo, ma ricordo di essere stato pagato in breve termine con una sola fattura”.
FAUSTO PERANO
DIFESA – “Ho una falegnameria artigianale a Mondovì. Lavoriamo parecchio in Liguria. Ho lavorato tramite l’impresa Arco. Abbiamo fatto una serie di lavori interni per la ditta Arco, pagati dalla ditta Arco, e successivamente interventi specifici per la proprietà, ad esempio su serramenti e finestre, pagati invece dalla proprietà”.
LUCIANO GERVASO
DIFESA – “Mi occupo di decorazioni. Ho fatto lavori a casa Scajola nel 2005-2006. Il materiale con cui ho eseguito le decorazioni l’ho trovato all’interno della villa, messo a disposizione dalla famiglia Scajola. È stata la stessa famiglia Scajola a pagarmi il lavoro. Società Arco? Non so chi siano”.
PM – “Sono stato in contanti. Alcuni acconti e poi il saldo. Mi ha pagato materialmente Claudio Scajola. Totale? Tra gli 8 e i 10 mila euro”.
Gervaso viene poi richiamato in aula a fine udienza. Gli vengono mostrati degli assegni che attestano il pagamento di Scajola. Il teste, dunque, modifica la sua testimonianza per quel che concerne il passaggio in cui aveva dichiarato di essere stato pagato in contanti.
SERGIO SCHIAVONI
DIFESA – “Sono il proprietario e il presidente della società che costruisce sistemi elettici dal 1972. Nel 2006 ricevetti l’incarico dall’Onorevole Scajola per la costruzione di un impianto fotovoltaico. Fornimmo e installammo l’impianto completo, funzionante. Venni pagato dall’Onorevole Scajola con bonifici bancari, circa 100 mila euro.”
IVANA LOGULLO
DIFESA – “Ho un vivaio di piante. Ho aperto l’attività nel 1987. Ho avuto rapporti con la signora Scajola, la quale si interessa ogni primavera di fioriture e aiuole. È una vera appassionata. Saltuariamente la signora veniva al vivaio e chiedeva alcune piante. Io la servo da dieci anni. Normalmente sono piccole piante”.
STAFYLOPATIS YEORGIA
DIFESA – “Sono un decoratore. Ho fatto delle decorazioni su un manufatto. Ho eseguito lavori esterni e lavori su opere interne, su una superfici totale di circa 100 metri quadri. Fui contattata da Arco, una società che già conoscevo. Sono stata saldata da Arco. L’importo? 5 mila euro poi IVA”.
SALVATORE ODDO
DIFESA – “Ho realizzato una piattaforma. Chi mi ha affidato l’incarico? Scajola? No. Arco? No. Sono stato pagato da Scajola ne da Arco. Il costo dell’intervento? 50 mila euro”.
PM “Chi mi ha affidato l’incarico? Una società che fa capo a Daniele Santucci. Ho fatturato alla società che fa capo a Santucci. I fatti sono avvenuti nel 2008. I lavori sono durati una sola giornata”.
MARINO ARIMONDI
DIFESA – “Conosco Scajola da molti anni. Abbiamo rapporti frequenti. Frequento spesso Villa Ninina. Ho ristrutturato un mio immobile, con tre piani divisi in due appartamenti e un garage sotterraneo, per un totale di 600 mq. Ho chiesto diversi preventivi che andavano dai 600 mila al milione e mezzo di euro. Sulla base dello stesso capitolato le offerte si differenziavano largamente.”
Terminata l’udienza, il giudice Maria Grazia Leopardi ha rinviato al prossimo 31 marzo, quando verranno ascoltati sia Claudio Scajola che Ernesto Vento. Le successive due udienze sono state fissate per il 15 e il 22 maggio.