La prevenzione e la repressione dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento ai fenomeni di corruzione, sono stati gli argomenti della giornata di approfondimento che si è svolta oggi presso la Sala dei Comuni del Palazzo del Governo.
L’incontro, promosso nell’ambito della Conferenza Provinciale Permanente, è stato presieduto dal Prefetto Fiamma Spena che, in apertura dei lavori, ha posto l’attenzione sull’importanza di giungere ad una consapevolezza diffusa delle possibili forme di corruzione che possono insinuarsi nell’attività della pubblica amministrazione e delle iniziative atte a prevenire e a contrastare siffatto fenomeno, in quanto la sola azione giudiziaria non è sufficiente a sradicare i comportamenti di corruttela ancora troppo diffusi e, spesso, sommersi. È dunque necessario intervenire sul modo di percepire la corruzione e sulla disponibilità a tollerarla, operando un cambiamento sul piano culturale a cominciare dall’interno della stessa pubblica amministrazione, non disgiunto da una sensibilizzazione nei confronti del contesto socio- economico che, spesso, sottovaluta, sotto il profilo percettivo, tale forma di illegalità diffusa.
“A fine 2012 – ha detto il Prefetto Fiamma Spena – sono stati introdotti nel nostro ordinamento due strumenti fondamentali di razionalizzazione in materia di prevenzione antimafia e di trasparenza. Quindi anti-mafia e anti- corruzione come capisaldi di un percorso di rafforzamento dei principi di legalità e di trasparenza e di prevenzione delle infiltrazione da parte della criminalità organizzata.
Siamo in presenza di un sistema di prevenzione che tende attraverso il coinvolgimento della Prefettura delle forze dell’ordine e di tutte le amministrazioni pubbliche e delle parti sociali ad operare nel campo della prevenzione. Queste due riforme sono finalizzate ad implementare l’apparato preventivo e repressivo contro illegalità nella pubblica amministrazione e quindi a rinnovare un sistema inadeguato. I dati internazionali pongono l’Italia dal punto di vista della corruzione in una posizione estremamente critica e difficile e peraltro l’Italia ha tardato ad aderire ad una serie di convenzioni internazionali che tendevano a prevenire il fenomeno corruttivo.
Viene affidato ai segretari comunali nell’ambito degli enti locali il controllo di legalità. La legge 190 rappresenta una sfida per le amministrazioni pubbliche, per le classi sociali. Si parla che la corruzione incida nella percentuale del 40% nelle grandi opere. La solo azione giudiziaria, che ha fatto uno sforzo straordinario, non è sufficiente a sradicare questo fenomeno, bisogna riaffermare i principi di legalità, di trasparenza ma anche di responsabilità”.
Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Imperia Giuseppa Geremia, nel suo intervento, ha fornito un contributo particolarmente significativo sui fenomeni corruttivi, sotto il profilo penale e non soltanto. Ha tratteggiato, infatti, un quadro che, partendo dal livello internazionale, con espresso riferimento alle normative e alle deliberazioni in ambito europeo, è pervenuta ad illustrare le recenti modifiche al nostro codice penale in materia di configurazione dei reati di corruzione e di concussione, introdotte dalla Legge anticorruzione n. 190 del 2012. Nell’esposizione del Procuratore della Repubblica non sono mancati i riferimenti a casi concreti ed alla particolare attenzione che la committenza e l’esecuzione di grandi opere sul territorio richiede, al fine di prevenire e contrastare i fenomeni in argomento.
Il Segretario Generale del Comune di Imperia, dott. Materazzo, ha poi illustrato gli adempimenti che la legge 190/2012 prevede in capo agli enti locali, a cominciare dai piani anticorruzione di cui ciascun ente deve dotarsi – programmi operativi che dovranno regolamentare l’attività amministrativa negli ambiti “esposti a rischio” e, pertanto, dovranno essere redatti ed aggiornati nel rispetto della linee guida del piano nazionale che la normativa in questione prevede. La stessa legge contempla che nella formulazione di tali piani sia assicurato un supporto tecnico – informativo da parte del Prefetto
Il Viceprefetto Vicario Anna Aida Bruzzese si è, infine, soffermata sulla tematica relativa all’istituzione presso le Prefetture delle c.d White List riguardanti gli operatori economici che non risultano soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa. Con tali elenchi il legislatore ha infatti inteso coniugare la prevenzione dei fenomeni d’illegalità con l’esigenza di snellimento delle procedure della Pubblica amministrazione.
L’incontro ha visto la folta partecipazione di rappresentanti delle forze dell’Ordine, sindaci e segretari comunali, dirigenti degli uffici statali e rappresentanti delle parti sociali.