“La legislatura che volge al termine è stata caratterizzata dalla più grave crisi economica che abbia colpito l’Europa e l’Italia dal dopoguerra ad oggi – scrive l’assessore regionale del partito democratico Giovanni Barbagallo, che così prosegue:
In conseguenza di ciò, anche le Amministrazioni regionali hanno subito drastici tagli di bilancio, che hanno fortemente ridimensionato le risorse disponibili per ogni Assessorato. Nonostante questo difficile contesto, siamo riusciti comunque a dare significative risposte ai settori di cui ci siamo occupati.
Questi cinque anni di fattiva collaborazione con le strutture della Regione, le associazioni di categoria e tutto il mondo agricolo ligure, sono stati per me molto gratificanti, sia dal punto di vista strettamente politico che da quello umano.
L’istituzione per la prima volta in Liguria del cosiddetto Tavolo blu, momento di concertazione istituzionale fra tutti i soggetti interessati all’economia del pescato e la Regione, e l’allargamento del Tavolo verde agricolo per la prima volta al mondo della cooperazione, sono stati gli atti iniziali con cui ho voluto impostare la mia attività politica istituzionale. Anche a seguito alla Conferenza Regionale dell’agricoltura abbiamo fortemente voluto approvare nuove leggi, al fine di rilanciare l’agricoltura e la selvicoltura nella nostra Regione.
Prima di tutte, quella della “Banca della Terra”, la rilevanza e la portata degli obiettivi perseguiti è comprovata dall’elevato numero di domande di contributo per l’acquisto di terreni al fine di aumentare la superficie media aziendale (240 domande istruite, per un impegno di spesa di 1.650.000 Euro).
Elemento innovativo della legge è stata l’istituzione, appunto, di una vera e propria “Banca della Terra” concepita, almeno in questa prima fase di applicazione, quale “bacheca elettronica” destinata a promuovere indirettamente la mobilità fondiaria ed il recupero agro-forestale del territorio, incrociando domanda ed offerta dei terreni.
La legge sull’Agricoltura Sociale (di cui si sono già approvate le linee guida), con la finalità di far incontrare il mondo agricolo e il mondo del sociale favorendo inserimenti lavorativi, recupero di figure svantaggiate e aumento dei servizi sociali in aziende agricole.
La valorizzazione dei prodotti agricoli provenienti da filiera corta (con l’istituzione dell’Enoteca Regionale, l’Oleoteca Regionale e l’approvazione del marchio Liguria Gourmet). L’ assegnazione in gestione delle foreste liguri di proprietà regionale. Anche il settore della pesca ha avuto un notevole sviluppo pur tra mille difficoltà.
La normativa dedicata all’ittiturismo (modificando la già esistente legge di disciplina dell’attività agrituristica, del pescaturismo ed ittiturismo, appunto) ha dato proficui risultati, favorendo la nascita di ben quattordici aziende operanti nel settore.
E’ stato possibile, attraverso il Fondo Europeo per la Pesca, attivare una serie cospicua di misure a sostegno della pesca, dell’acquacoltura, della lavorazione e commercializzazione del pescato e dell’ittiturismo, con un’ampia pluralità di beneficiari, dal pescatore al trasformatore e, per finire, con le Amministrazioni comunali per gli approdi.
Ho ritenuto inoltre fondamentale, nell’espletamento del mio mandato, l’approvazione di numerose delibere di semplificazione relativi alla trasformazione di alimenti presso le aziende agricole, cosi come la modifica del regolamento forestale per continuare a bruciare i residui di potatura, provvedimenti di cui andiamo orgogliosi, anche e soprattutto perché portati a compimento con costi limitati.
Con il PSR 2007-2013 appena concluso abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti, in termini di capacità di spesa e di numero di aziende finanziate; il Programma di Sviluppo Rurale è stato un validissimo strumento di nuove opportunità per i giovani, l’ammodernamento delle aziende agricole, per la promozione dei servizi alle imprese, per il consolidamento delle multifunzionalità delle imprese agricole, degli agriturismi e delle fattorie didattiche.
Proprio la positiva rilevanza di questi risultati, ha fatto sì che anche gli obiettivi generali del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, seguissero le orme di quello già concluso: competitività, ambiente, zone rurali, definendo quindi le priorità del nuovo regolamento generale: innovazione nel settore agro-forestale, organizzazione delle filiere e gestione dei rischi, conservazione degli ecosistemi agro-forestali, uso efficiente delle risorse e riduzione dei cambiamenti climatici, sviluppo economico delle zone rurali e inclusione sociale.
Stiamo impegnando la somma totale di 290 milioni di euro; voglio ricordare che il nuovo Piano sarà approvato a breve e registrerà un aumento di circa 22 milioni di euro portandosi a 313 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’attività di antincendio boschivo, è stata dedicata particolare attenzione al potenziamento ed al miglioramento dell’operatività del Volontariato di Antincendio Boschivo, con l’approvazione di un nuovo programma formativo, l’approvazione delle nuove procedure operative per la lotta e la prevenzione antincendio ed il potenziamento del sistema di previsione del rischio incendi tramite web.
Le più importanti iniziative, in quest’ambito, sono state sicuramente la sottoscrizione (nel 2010) di un’intesa operativa tra il nostro Ente e quello lombardo, per il reciproco aiuto nelle situazioni di emergenza incendi e quella (nel 2013) di un protocollo operativo per la gestione degli incendi di confine tra la nostra Regione e quella Toscana.
L’obiettivo efficacemente raggiunto, di cui andiamo ovviamente molto fieri, è stato quello di un notevole abbassamento del numero d’incendi e di superfici percorse dagli stessi, tale da poter dar luogo ad una rilevazione di dati abbondantemente sotto alle medie annuali dei precedenti periodi di programmazione.
Tra le molteplici attività svolte dall’Assessorato, voglio ricordare l’incremento dell’attività agrituristica, delle fattorie didattiche, della presenza alle più grandi manifestazioni floreali internazionali alle vetrine delle eccellenze agroalimentari nazionali, da Vinitaly al Salone del Gusto, e quelle organizzate nelle province Liguri, al sostegno ai Consorzi dell’Olio dop e del basilico, e al biologico con la nascita del Distretto bio.
Per concludere, penso che il risultato più significativo che abbiamo ottenuto in questi cinque anni sia stato l’aver messo al centro dell’attività politica legislativa anche l’agricoltura, ottenendo una vera inversione di tendenza, che ha visto nel recente passato la nostra Regione perdere grandi quantità di superficie vocata. Il nostro slogan finale è quindi “un terreno coltivato è un terreno preservato”.”