“Il diritto a ricevere assistenza sanitaria in tutti i Paesi dell’Unione Europea è un’opportunità per i cittadini liguri ma anche per le strutture sanitarie regionali che potrebbero essere meglio valorizzate e promosse anche e soprattutto nella vicina Francia”. Lo dichiara il Consigliere Regionale del partito Democratico Sergio Scibilia che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione alla Giunta in proposito, l’ultima della legislatura , per sollecitare una maggiore azione da parte dell’assessorato alla sanità.
Scibilia ha chiesto di verificare se la Regione Liguria si è già impegnata per dare attuazione alla Direttiva Europea. Bisogna programmare e concretizzare attività di cooperazione in particolare con i territori europei limitrofi, aprire uffici e punti di informazione. Bisogna distribuire le brochure informative create ad hoc dal Ministero .
Serve un programma di formazione professionale per gli addetti delle Aziende Sanitarie, per i medici di base, per gli operatori socio-sanitari sia pubblici che privati, per il personale e per i farmacisti, pronti a dare informazioni ai consumatori e attuare le nuove regole europee.
“Le opportunità offerte da questa Direttiva europea sono molto importanti – spiega Scibilia – si va dalla libera scelta del medico e della struttura sanitaria da cui farsi curare nei Paesi UE all’istituzione di una tessera sanitaria europea, all’attivazione di una rete di eccellenze europee e all’utilizzo della banda larga per la telemedicina e il teleconsulto”.
“Come si può ben capire – prosegue Scibilia – questa nuova direttiva potrebbe cambiare il volto della sanità, aprendo alla libera circolazione dei pazienti nelle strutture sanitarie europee, dando risposte concrete ai bisogni quotidiani delle persone . E’ chiaro pero’ che bisogna che il sistema sanitario regionale da subito , assicurare un’informazione capillare a tutti i cittadini liguri perché siano a conoscenza delle nuove opportunità e possano effettuare scelte libere e consapevoli .
Dall’altra parte, anche la Regione Liguria può giocare un ruolo e richiamare pazienti dagli altri Paesi europei nelle sue strutture sanitarie di eccellenza, in particolare dalla vicina Francia. La sanità transfrontaliere è una sfida incredibile e che deve vedere la Regione impegnata in prima fila e puo’ aiutare a migliorare una rete con troppi buchi, purtroppo pero’ sembra di assistere ad una partenza molto lenta ”