“sono a rispondere, scrive Ioanna Fabrizio responsabile provinciale autoferrotramvieri Filt Cgil, alle ridicole illazioni mosse dal sindacato Ugl, in merito alle operazioni di voto nel referendum del 20 marzo.
Le sconfitte pesano e sono difficili da digerire sempre, ma in questo caso andrebbero somatizzate e sopratutto non si dovrebbe cadere nel ridicolo con affermazioni da parte di rappresentanti Ugl alla quale facilmente andrò a rispondere.
1) il regolamento della votazione è stato predisposto e non solo era presente nei locali adibiti alle votazioni ma addirittura incollato all’urna stessa dove ogni lavoratore per propria mano ha insrito la scheda votata.
2)i seggi sono stati gestiti da soli rappresentanti CGIL CISL E UIL in quanto solo queste sigle hanno siglato e portato al vaglio dei lavoratori l’ipotesi di accordo. Durante la giornata i rappresentanti di Faisa e Ugl hanno assistito di persona e a stretto contatto con le urne le operazioni di voto fino alla conclusione e allo spoglio.
3)le schede erano contate per i lavoratori del nucleo e riservata una quota maggiore ma sempre contata per dare la possibilità di voto fuori sede. Avendo cura di far firmare e registrare ogni votanti su apposito registro.
4)una delle modalità di voto era quello per delega. riservato al solo personale assente per giustificato motivo.
non si tratta di voto telefonico ma di delega esplicita ad un collega di fiducia che esercitava il diritto in piena segretezza. questa modalità è stata utilizzata da CGIL CISL UIL FAISA e dalla stessa UGL senza preclusione alcuna e messa in evidenza nel regolamento.
pertanto invito i rappresentanti Ugl a accettare il verdetto delle urne che ha sancito il parere favorevole all’accordo che la stessa sigla sindacale aveva apprezzato contenuti nella riunione tenutasi in prefettura.”