Imperia. “La nostra città ha bisogno di un rilancio, non solo mediatico, ma in un`ottica di sostenibilità. Dobbiamo riprendere la via antica della legalità e riprendere il dibattito sul rispetto delle regole. La Go Imperia vuole essere un piccolo esempio di realtà operanti sul territorio. Il porto è il nostro oggetto e soggetto di lavoro, stiamo lavorando con impegno e cerchiamo di far partire il progetto `Porto Imperia una città alla luce del sole” al fine di lasciare alla città libera di esprimersi e mostrarsi. La cittadinanza deve unirsi per proporre Imperia come città del buon vivere” con queste parole Vincenzo Costantini, amministratore unico di Go Imperia, ha dato il via all’ importante incontro sui temi della legalità e della gestione della cosa pubblica.
L’evento denominato: “La legalità tra esigenze di sviluppo economico e modelli organizzativi efficienti” è stato introdotto dal Sindaco Carlo Capacci, dall’assessore Gabriele Cascino, dal presidente del Tribunale di Imperia, Francesco Pinto e da Giuseppa Geremia.
“Sono convinto – ha dichiarato il Sindaco Capacci- Che la legalità sia fondamentale per creare un modello di sviluppo libero da condizionamenti di natura criminali e quindi che permetta una reale crescita economica sociale imprenditoriale e occupazionale. Negli ultimi anni si è creata anche una economia parallela infiltrata in un territorio come il nostro. I costi dell’illegalità sono pagati direttamente dai cittadini, dalle imprese e dalle comunità locali. Ritengo molto più gravi gli effetti indiretti che ne derivano ossia il blocco reale dello sviluppo di un territorio. Legalità e trasparenza sono fondamentali”
CARLO CAPACCI
ASSESSORE CASCINO
“Che cosa non ha funzionato nel percorso evolutivo della legalità? – ha dichiarato Sergio Masini, storico e dirigente delle pubbliche amministrazioni, nel suo excursus storico sulla legalità – c’è un primo livello di persone che dovrebbero mantenere la legalità e sono le persone della pubblica amministrazione. La componente dei corrotti è minimale, ma vi sono delle infiltrazioni, c’è stata tanta superficialità e pochi controlli. Ritengo che vi siano ancora dell’epoca ossi bilia, non bisogna aver paura, bisogna temere le generalizzazioni e è andare a vedere sempre le cause”.
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