“Toti ci sembra un’ipotesi non percorribile. Il candidato deve essere una persona che conosce il territorio“. “Questa Lega è incazzata nera, perché vuole mandare a casa la sinistra“. In queste due dichiarazioni è racchiuso l’incontro tenutosi ieri, sabato 28 marzo, al Polivalente di piazza Duomo a Imperia per presentare il candidato della Lega Nord alla presidenza della Regione Liguria, Edoardo Rixi.
Proprio Rixi ha chiuso le porte alla paventata candidatura di Giovanni Toti, Forza Italia, quale candidato unico del centrodestra in Liguria, frutto di un accordo tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi che comprenderebbe, contestualmente, anche l’appoggio di Forza Italia a Luca Zaia (Lega Nord) quale unico candidato governatore del centrodestra in Veneto.
Davanti a una sala gremita Rixi, il segretario regionale Sonia Viale e il segretario provinciale Mariano Porro hanno espresso la volontà di voltare pagina in Liguria, mettendo fine alla lunga egemonia del centrosinistra. Tra i presenti in sala il presidente del consiglio provinciale Alessandro Piana, l’ex consigliere comunale a Imperia Monica Gatti, l’ex assessore a Ventimiglia Andrea Spinosi e Davide Oddo, candidato Sindaco a Sanremo alle scorse comunali. Presente anche Alessandro Casano, capogruppo di Alleanza Nazionale/Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Imperia.
EDOARDO RIXI
“Io credo che il centrodestra debba lavorare per vincere. Crediamo che la candidatura di Toti abbia alcuni problemi perché non è radicata sul territorio e quindi ci sembra un’ipotesi non percorribile. Poi vedremo cosa succederà tra qualche giorno, se Salvini e Berlusconi si incontreranno. Quello che vorrei far presente è che la Liguria ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei. Noi abbiamo bisogno in questo momento di voltare pagina rispetto a un’amministrazione di sinistra che negli ultimi dieci anni ha tagliato i servizi e non ha fatto quelle infrastrutture necessarie per rilanciare il nostro territorio. Dubitiamo fortemente che un candidato che viene da fuori possa interloquire con il nostro territorio in maniera efficace. Non è un problema che il candidato sia della Lega o di Forza Italia, il candidato deve essere una persona che conosce il territorio, conosce i problemi e che è talmente innamorato di questa Liguria che pensa che sia una miniera d’oro. Che pensa che il problema della Liguria non sono i liguri, non è il fatto che è una terra brutta, perché è bellissima, ma piuttosto è che chi l’ha amministrata in questi anni e non si è preso cura della propria regione distruggendo l’occupazione, il lavoro e il futuro dei nostri giovani”.
“Mi auguro che si corra per vincere, non per fare un piacere al centrosinistra. Mi auguro anche che in qualche modo l’entusiasmo che ha colpito tante persone che ho incontrato in questi mesi, da quando è stata lanciata la mia candidatura, possa diffondersi anche in provincia di Imperia e diventare talmente trascinante da farci vincere, in modo da poter finalmente fare quelle cose che potrebbero rilanciare la nostra regione. In cinque anni poco più del 2% del bilancio della Regione è finito sul turismo. E’ costata di più la gestione del consiglio regionale che non gli investimenti fatti sul turismo in tutta la regione. Con una prospettiva di questo tipo noi non potremo far crescere lavoro nelle nostre province per i nostri giovani. Noi in questo momento abbiamo bisogno di dare una speranza, di far capire che vivere in Liguria è bello, lavorare in Liguria è bello e che chi produce ricchezza in questa regione non può essere considerato un delinquente, ma un patriota. Perché uno che tiene la ricchezza qua, porta il lavoro qua, dà da mangiare a tante famiglie. Questo dovrebbe essere tenuto presente dalla Regione e dalle autorità locali, perché ogni volta che chiudiamo uno stabilimento, perdiamo un posto di lavoro, si chiude un albergo o un negozio, noi perdiamo parte della nostra storia e del nostro futuro“.
“Io credo ci debba essere un giro di vite su tutti i fenomeni legati all’immigrazione e alla microcriminalità, credo che aver tanta povertà in questo Paese non ci ha reso più ricchi, ma più poveri. Ci sono tanti italiani che oggi non riescono più ad avere accesso ai servizi sociali, alle case del Comune, perché vengono scavalcati in graduatoria da chi è sbarcato il giorno prima. Non credo che sia accettabile far pagare un ticket ai disabili italiani di 16 euro al giorno, mentre ci sono extracomunitari entrati clandestinamente nel nostro Paese a cui si danno 35 euro al giorno, gli si pagano le sigarette, gli si da anche la tessera telefonica. Questo non è il futuro che noi vogliamo dare alla nostra regione. Noi vogliamo prima di tutto occuparci delle persone italiane, dando loro una prospettiva, un futuro, soprattutto a chi per tanto tempo ha pagato le tasse e ora e ora nel momento del bisogno ha bisogna delle istituzioni che gli stiano vicino”.
MARIANO PORRO
“Questo centrosinistra è il peggiore che ricordiamo. Mai come in questi anni ho visto un tale degrado morale. La responsabilità non va certo attribuita al centrodestra e alla Lega Nord che, al contrario, ha portato avanti una compagna di opposizione molto ferma. Bisogna dire grazie alla Lega se si sono mitigati i danni che il centrosinistra sta cagionando in tutta la regione. La provincia di Imperia è una provincia assistita. Chi tenta di cavarsela da solo non ha alcun aiuti, ma piuttosto si trova a fare i conti con una burocrazia opprimente e con tasse salatissime.
Le Regioni nate nei primi anni settanta avevano compiti legislativi di area vasta, piano piano hanno guadagnato terreno, imponendosi sugli enti locali. Non si è riusciti a frenare il loro potere dilagante, sfociato nel clientelismo. Chi fa le leggi, poi non può anche amministrarle. In questi anni molti fondi sono stati distorti in maniera clientelare. Il presidente Burlando e il suo stuolo di assessori hanno fatto visita nell’entroterra conquistando consensi rifacendo il campo a uno, il forno a un altro e il campanile a un altro ancora. Tutto questo togliendo fondi alle emergenze reali, come scuole, fiumi, torrenti, territorio. Noi vogliamo far capire a chi amministra gli enti locali che le priorità sono la difesa del territorio e non il forno, il campanile o il campo di calcio, o peggio ancora i contributi ai produttori agricoli amici degli amici.
La Liguria va amministrata con la diligenza del buon padre di famiglia. Sotto la guida di Salvini non solo abbiamo superato la china, ma siamo tornati a dare un’immagine forte del movimento, ottenendo consensi che, vedo, crescono ogni giorno di più. Adesso è il momento di votare Lega, non ci sono scuse. Se vogliamo mandare a casa Burlando e la Paita, l’unica speranza è votare Lega“.
SONIA VIALE
“Dopo dieci anni di amministrazione Burlando, il centrosinistra ha detto, facciamo le primarie e tutti sanno cosa è successo. Sembra che ci siamo dimenticati dei cinesi e delle truffe alle primarie. Ce lo abbiamo l’orgoglio come liguri o no? Vogliamo partecipare o questa vogliamo correre per vincere? Noi, a differenza degli altri partiti che non sanno ancora oggi chi candidare, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto, chi è il più forte? Chi è il migliore? È Edoardo Rixi. Come segretario regionale sono orgogliosa di avere avuto in questi mesi un movimento compatto.
Lo voglio dire chiaramente. A noi quelli della società civile non vanno bene. Se vuoi governare la Liguria, almeno come si amministra un piccolo Comune lo devi sapere. Abbiamo bisogno di persone che conoscano bene gli uffici, che sappiano di chi si possono fidare. Noi siamo ancora in attesa di una proposta per un candidato alternativo. Lo abbiamo detto. Se trovate un candidato che possa sbaragliare la concorrenza portatecelo e noi allora, forse, valuteremo se fare un passo indietro con Rixi. Ad oggi non è arrivata neanche una proposta. Questa Lega è incazzata nera, perché vuole mandare a casa la sinistra. Noi ci siamo. Io sono proiettata verso Rixi candidato presidente. E comunque vadano le cose, noi non molliamo, siamo il punto di riferimento dell’area moderata del centrodestra.
Nel Veneto è normale che vinca Zaia. Renzi resterebbe al Governo senza sussulti. Ma se la Liguria, invece, dovesse cambiare rotta, dare un segnale, il sistema inizierebbe a traballare. Salvini ha avuto la capacità di arrivare dove nessun altro errore stato capace di arrivare prima, il tubo catodico.
È notizia di pochi giorni fa che degli scafisti sono arrivati a Genova e si trovano ora nel carcere di Marassi. Sono arriviati a Genova portati da un mercantile. Hanno detto che in patria sono degli eroi perché sono arrivati sino a Genova. Ci prendono per i fondelli e noi ancora facciamo gli umanitari! I libri di Oriana Fallaci sono attualissimi. Che dolore sarebbe per lei vivere quello che viviamo noi oggi. Lei lo aveva previsto già molti anni fa. Noi non temiamo accuse di razzismo. Abbiamo avuto sempre ragione noi. L’11 e 12 aprile vi invito tutti in piazza per una gazebata. Chiederemo a ogni cittadino se vorrà chiedere l’asilo politico. Tanto ormai un asilo politico non si nega a nessuno, neanche a chi poi uccide un ragazzo con una bottigliata. Il 70% di clandestini è un numero insopportabile per un Paese che non riesce a pagare l’assistenza, a mantenere le famiglie, gli anziani. Combattiamo la nostra battaglia da liguri in Liguria“.
FOTO ALESSANDRO DEL VENTO