“Non credo sia corretto prima contattarmi in privato giovedì scorso e ricevere una riposta dopo 40 minuti dalla domanda e poi fare polemica a mezzo stampa“. Inizia così la replica del Sindaco di Imperia Carlo Capacci alla lettera aperta inviata al primo cittadino da Silvia Bonato, titolare del locale “La Fighera”, dopo lo stop alla musica imposto dall’Arpal a seguito dell’esposto di un vicino di casa.
“Non mi sono sottratto al dialogo e alle richieste – prosegue Capacci – Si poteva benissimo continuare l’interlocuzione privata avviata. Ricordo che l’amministrazione aveva già provveduto lo scorso anno a aumentare il limite massimo dei decibel, mentre non può modificare la norma nazionale che regolamenta i criteri di differenziale, misura, lo ricordo, rilevata in presenza della sorgente musicale e in assenza della sorgente musicale e che non deve essere superiore a 3 decibel. Siccome non mi è stato comunicato ne privatamente ne a mezzo stampa se l’infrazione rilevata da Arpal sia relativa al limite massimo del volume o al differenziale di decibel, prima di analizzare il caso sarebbe opportuno capire di cosa stiamo parlando e non fare parole a vanvera“.
“Io sono disponibile a contattare la persona che fa gli esposti e cercare di trovare una mediazione – conclude Capacci – ma solo se stiamo parlando di superamenti leggeri dei limiti differenziali di legge che riconosco essere restrittivi, ma non per colpa dell’amministrazione. Se invece stiamo parlando di superamenti elevati non ritengo sia il caso di interpellare la persona, ma piuttosto di abbassare la musica. Per quanto riguarda il fatto che il locale non possa fare musica, non conosco la pratica, cercherò di acquisire la necessaria documentazione, se presente presso il comune come dovrebbe essere”.