Alberto Carli, dipendente in servizio presso il Comune di Imperia, ha inviato una lettera aperta al Sindaco Carlo Capacci per raccontare al primo cittadino quali siano le proprie condizioni di lavoro a pochi mesi dal reintegro disposto dal Tribunale del Lavoro dopo il licenziamento, senza preavviso, avvenuto il 30 novembre 2013.
Ill.mo Sig. Sindaco,
Noto che cittadini Le scrivono “lettere aperte”. L’ultima è della Signora Silvia Bonato titolare del locale in Via Mazzini “La Fighera”. La famiglia Ferretto di cui conosco sia il marito, medico e la moglie, infermiera, vivono una condizioni grottesca.
Personalmente le scrivo “per amor di verità”
Negli ultimi mesi del 2013 ho telefonicamente richiesto un appuntamento con la S.V. La sua segretaria, gentilissima, mi ha risposto, più o meno testualmente:”Non si preoccupi signor Carli, mi lasci il suo numero e al più presto le telefonerò…” Sono ancora in attesa. Per interposta persona sono stato ricevuto, accompagnato da una Signora/Professoressa che si occupa di disabili ed è stata docente in vari corsi per l’abilitazione all’assistenza a persone affette da handicap. Persona, come si dice “al di sopra di ogni sospetto”.
In modo solerte e professionale la segretaria ha fotocopiato alcuni significativi atti da me portati . Sia il sindaco che la Sua efficiente segretaria persnale sono apparsi indignati.
Senza stipendio dal dicembre 2013 si può vivere, sopravvivere? E se ti assale la depressione, sei hai una forma di dermatite atopica, se sei stato operato al cuore, sei stato operato alla vescica per un papilloma vescicale, se hai una lombocruralgia (schiacciamento della quarta e quinta vertebra, nervo crurale)?
Ho ricevuto una telefonata da Lei una mattina mentre mi trovavo in seduta psicoterapeutica. La dottoressa, psicologa clinica e consulente del tribunale di Imperia, ha ascoltato le sue parole tranquillizzanti e rassicuranti, per tutte le ragioni che Lei mi riconosceva.
Altre “certezze” le ho ricevute il primo maggio dell’anno scorso. Lei era in compagnia dell’ingegnere Zagarella, io di mia sorella. Altre parole da Lei proferite al sottoscritto le tralascio.
Il giorno 7 (sette) Novembre 2014 viene emessa sentenza dal Giudice del Lavoro Roberto De Martino. Reintegro immediato, pagamento di una annualità, emolumenti da versare al mio legale, pagamento delle spese processuali, etc.
La reintegra è avvenuta il 15 dicembre 2014 presso il settore ambiente. Un tavolo, un telefono non funzionante e un computer, ovviamente, inutilizzabile se non per la scrittura.
Mi è stata conferita una mansione dall’Ing. Alessandro Barla: fotografare le”criticità” della società Tradeco. Ho utilizzato la mia vecchia Twingo, la mia macchina fotografica e ho relazionato nei giorni in cui sono rimasto al lavoro.
Le posso assicurare Ill.mo Sig. Sindaco che la mia condizione psichica è peggiorata. (Rammenta sono invalido all’ottanta per cento, dicansi 80%)
Il 2 aprile p.v. altro giro sulla giostra. Terza udienza, terzo giudice del lavoro.
Per tutto quanto Le porgo i miei più calorosi ringraziamenti e saluti, augurandole ogni bene, nonché una luminosa carriera politica, con la certezza che continuerà ad essere umanamente onesto nell’intelletto. E sincero.
Cordialmente
alberto carli