Il Sindaco Carlo Capacci ha lasciato basita tutta l’aula consiliare con un intervento durissimo nell’ambito della discussione sul caso Agnesi. Il Sindaco ne ha avuto per tutti, dal sistema Italia, che rende impossibile fare impresa, passando per il gruppo Colussi “al quale restituiremo il favore attraverso il Puc se lascerà Imperia”, sino alla Banca Carige, che “ha bloccato la crescita economica privilegiando solo una ristretta cerchia di persone“.
INTERVENTO SINDACO CARLO CAPACCI PRIMA PARTE
INTERVENTO SINDACO CAPACCI SECONDA PARTE
LA BOZZA DI INTERVENTO DEL SINDACO CAPACCI
“Il Paese e l’Europa stanno attraversando un periodo di crisi le cui cause risalgono a svariati motivi tra cui in primis la smania di realizzare investimenti pubblici e privati facendo ricorso al debito che, una volta chiarito che non è rimborsabile, è stato cartolarizzato creando ulteriori problemi. In poche parole si è alterata, a partire dal privato cittadino fino alla più grande multinazionale un’economia non sostenibile. Oggi paghiamo questo debito, si sta instaurando un circolo vizioso, quasi tutte le aziende italiane stanno ricorrendo al concordato preventivo, chi non lo fa sta sul chi va la perché teme che i clienti vi possano ricorrere. Questo fa si che il sistema bancario non eroghi più liquidità alle aziende nonostante la BCE le abbia abbondantemente rifornite.
Il costo del lavoro in Italia è il più alto d’Europa, negli altri paesi sta scendendo per convergere verso quelli dei paesi emergenti. In Italia questa convergenza non è ancora iniziata. Questo significa che il nostro paese ha fallito politicamente ed è fallito tecnicamente.
E’ un errore continuare a privilegiare la rendita immobiliare e finanziaria perché così facendo non può ripartire il meccanismo dell’economia. Chi vuole una bassa tassazione sugli immobili non capisce che a medio termine non avrà più inquilini e gli immobili perderanno valore, chi vuole una bassa tassazione sulle rendite finanziarie non capisce che immobilizzare capitali non contribuisce a rimettere in moto l’economia e senza economia non ci saranno più cose da comprare e quindi chiedo a cosa serviranno la liquidità immobilizzate, forse a comprare gli immobili che non avranno più valore?
E’ difficile fare impresa in Italia data la situazione di burocrazia, tasse, impedimenti, non ci sono certezze ed in questo modo è impossibile pianificare e quindi fare realmente impresa. La Liguria è depressa a causa della Carige che ha sempre privilegiato solo una ristretta cerchia di persone bloccando di fatto la crescita economica e la concorrenza, quella parola che racchiude lo spirito dell’economia sana e reale.
Il gruppo Agnesi – Colussi è troppo piccolo per competere con i grandi e troppo grande per produrre con la qualità dei piccoli. Non mi permetto di suggerire la filosofia imprenditoriale al Sig. Colussi ma lo invito a ragionare sulla dimensione del gruppo in relazione al mercato, oltre a pensare alla produzione di alimentari diversi aventi un legame con la nostra terra. La qualità Agnesi è crollata il giorno in cui ha deciso di intraprendere la strada della fabbricazione conto terzi per i supermercati, le vendite hanno subito la stessa sorte. I consumatori non sono stupidi: se trovano sullo scaffale del supermercato pasta Agnesi o pasta del marchio del supermercato e sull’etichetta trovano lo stesso stabilimento di produzione secondo Voi cosa penseranno?? Si richiede quindi la necessità di un tavolo con il Gruppo alla presenza dell’imprenditore durante il quale richiederemo le intenzioni del gruppo a breve, medio e lungo termine circa lo stabilimento. Quindi in primis si cercherà un tavolo di confronto. Altrimenti si cercheranno altre vie. L’amministrazione propone la creazione di un polo alimentare avente a tema l’alimentazione mediterranea volto a creare le condizioni per uno sviluppo economico sostenibile del comparto agroalimentare. Chiederemo a Colussi se è interessato a far parte di questo polo. Potremmo fare tante cose. La prima cosa è fare un tavolo e chiedere al signor Colussi cosa intende fare. Possiamo fare presente che in funzione delle sue risposte l’amministrazione gli può venire incontro per far si che lui rimanga ad Imperia, quando invece capiremo forse che lui non intende più rimanere a Imperia avremo poi modo nel nuovo PUC di restituirgli il favore”.