Scricchiola l’alleanza tra il sindaco di Imperia Carlo Capacci (Liguria Cambia) e il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ( sponsor della candidatura a presidente di Raffaella Paita) alle prossime elezioni regionali di fine maggio. Il comunicato dello scorso 27 marzo con cui Capacci ha dichiarato: “Liguria Cambia non è un contenitore vuoto che necessita di essere riempito, né tantomeno una forza da miscelare con altre per poter partorire la lista di centro moderato necessaria a soddisfare promesse e /o aspirazioni personali”, non ha evidentemente suscitato gli effetti sperati.
Infatti, secondo “i bene informati” la lista civica di Capacci starebbe subendo non poche pressioni da illustri esponenti della coalizione di “centro-sinistra” al fine di far inserire tra i 32 di “Liguria Cambia” uomini/donne riconducibili sia al PD che ad Area Popolare (la neonata formazione politica figlia della fusione tra il Nuovo Centrodestra e l’Udc. “Pezzi da 90” – garantiscono- ma che snaturerebbero troppo la lista di Capacci esponendola al facile attacco degli avversari politici. Un altro nodo cruciale è la richiesta, l’unica fatta, da parte di Capacci di un posto nel “listino” di Raffaella Paita per Armando Ezio Capurro (consigliere regionale in carica). Il Partito Democratico e la stessa Paita avrebbero storto in naso alla richiesta ma Capacci & Co. non avrebbero indietreggiato così da creare un vero e proprio braccio di ferro a suon di sondaggi che puntualmente vengono svolti con il nome di Capurro tra i possibili candidati presidente della Regione.
L’epilogo è tutt’altro che scontato e solo nelle prossime ore i nodi verranno al pettine e Capacci e i suoi potrebbero prendere altre strade.
Sul fronte Forza Italia i giochi a livello provinciale dovrebbero essere chiusi. Filippo Maria Bistolfi, Simone Baggioli e Marco Scajola non dovrebbero aver sorprese tranne quella, possibile, di vedersi tutti e tre fuori dal consiglio regionale. Tutto dipenderà dai risultati dei colleghi nelle altre province e dalla distribuzione dei cosiddetti “resti”. La battaglia sarà dura, durissima a neppure la possibile discesa in campo del consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti garantirebbe un balzo in avanti nei sondaggi elettorali. Nessuno dei tre, ovviamente, si presteranno a fare da portatori d’acqua a colui che potrebbe essere letto e perciò lo scontri sarà senza esclusione di colpi, proprio come dev’essere una campagna elettorale che “si rispetti”.
Nel PD, si chiude questa settimana ma anche in questo caso sembra che si sia trovato un equilibrio. Tra i candidati in provincia troviamo l’assessore uscente Giovanni Barbagallo, e i consiglieri uscenti Massimo Donzella e Sergio Scibilia oltre ad una donna che sarò con ogni probabilità sanremese. Per Scibilia si parla però anche di un posto nel “listino”. Sempre nel listino o addirittura per un posto in giunta si fa il nome dell’ex sindaco di Pietrabruna Riccardo Giordano. Per il consigliere uscente Giancarlo Manti (paitiano di ferro,ndr) si sente parlare di un posto di sottogoverno: la presidenza della FI-L.S.E. (Società per Azioni, in house della Regione Liguria).
Nella Lega Nord, dopo il passo indietro con tanto di polemica del sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, sarebbero confermate le candidature dell’ex presidente del consiglio provinciale Alessandro Piana e il sanremese Marco Medlin. Nelle ultime ore si fa sempre più insistente il nome del segretario provinciale Mariano Porro.
Il Movimento Cinque Stelle hanno già da tempo chiuso le liste (QUI).
Tutti i partiti che compongono la coalizione di sinistra, dopo il passo indietro di Giorgio Pagano, dovrebbero convergere su Luca Pastorino ma allo stato attuale non si conoscono ancora i nomi dei papabili in provincia.