Assolto perché il fatto non sussiste. Questo il verdetto pronunciato questa mattina dal giudice Caterina Lungaro nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati Nino Cersosimo, titolare della ditta Cerauto, con l’accusa di accatastamento di rifiuti non pericolosi sull’Argine Sinistro.
Nel dettaglio, i fatti risalgono al 2011, quando la Polizia municipale effettua un sopralluogo nell’area in questione e denuncia Cersosimo per la presenza di sette auto accatastate senza le necessarie autorizzazioni.
Seguono le indagini e successivamente il rinvio a giudizio. Nel corso del processo è emerso che le sette auto accatastate erano conseguenza di altrettanti sequestri penali e che non potevano essere demolite in quanto era impossibile reperire i proprietari e ottenere l’autorizzazione. Inoltre l’area era regolarmente in concessione alla carrozzeria Nuova Cerauto.
Il PM Curcio ha così chiesto l’assoluzione. Sulla stessa linea, ovviamente, anche l’avvocato difensore Tito Schivo che, nel corso delle repliche, ha spiegato in sede di udienza: “Dall’istruttoria è emerso che tutto era assolutamente regolare. Questo procedimento anno avrebbe neanche dovuto iniziare“.