L’anno 2015 si è aperto all’insegna di molte novità nel comparto IVA, già applicabili dal 1° gennaio e che interessano numerosi comparti dell’artigianato: le nuove previsioni, però, stanno creando gravi problemi di liquidità alle imprese e generando molta incertezza tra gli operatori.
CNA si è dunque fatta promotrice di un incontro svoltosi ieri presso la Sede Provinciale a Sanremo per presentare le ultime novità fiscali e tenuto dal Dott. Comm. Bianchi e dalla Direttrice Sonia Carolì: occasione per un approfondimento tecnico su Split Payment e Reverse charge, ma anche per ribadire la posizione critica di CNA sull’argomento.
Attraverso lo “split payment” (pagamento frazionato), che riguarda le prestazioni effettuate nei confronti degli Enti Pubblici, qualunque soggetto della Pubblica Amministrazione che riceve una fattura, trattiene l’Iva e la versa direttamente al fisco. Una enorme sottrazione di risorse dai flussi di cassa: secondo lo studio dell’Osservatorio permanente della CNA sulla tassazione delle piccole imprese, si parla di oltre un miliardo e mezzo al mese, 18 miliardi all’anno.
Il “reverse charge”, tecnicamente “inversione contabile”, è invece un meccanismo che trasferisce l’obbligo di versare l’Iva dal venditore all’impresa acquirente per alcune particolari operazioni: servizi di pulizia, demolizioni, installazioni di impianti e completamento di edifici. Tragico per il flusso finanziario delle attività: il ricorso alle banche per finanziarsi porterebbe ad una spesa non inferiore a 920 milioni di euro all’anno, ha calcolato l’Osservatorio CNA.
L’incontro, che ha visto una grande ed attenta partecipazione di imprese, è stato importante non solo per individuare il corretto trattamento delle operazioni che sono coinvolte dalle novità fiscali 2015, ma anche per presentare la tanto attesa circolare dell’Agenzia delle Entrate sul “reverse charge”, emanata venerdì scorso e resa nota proprio ieri. La circolare n. 14 del 27 marzo ha chiarito definitivamente quali sono le prestazioni soggette al “reverse charge” nelle diverse attività, introdotte dalla Legge di Stabilità 2015, confermando praticamente per intero le interpretazioni proposte dalla CNA. Nella stessa si chiarisce, inoltre, che vista l’iniziale incertezza nell’applicazione della norma, sono fatti salvi tutti i comportamenti adottati dal 1 gennaio al 27 marzo 2015, giorno di pubblicazione della circolare stessa.
“I due regimi sono stati introdotti per contrastare le evasioni Iva, ma indeboliscono quegli artigiani onesti che vedono maturare crediti IVA talmente alti che non è possibile compensare”, affermano in CNA. “Reverse charge e split payment impongono processi onerosi e con tempi d’attesa troppo lunghi per il rimborso dei crediti IVA, sottoponendo le imprese a difficili, spesso gravi problemi di liquidità corrente”.
CNA ricorda infine che da oggi, 1 aprile, entra in vigore il sistema di fatturazione elettronica obbligatoria verso la Pubblica Amministrazione.