23 Novembre 2024 23:36

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23 Novembre 2024 23:36

PORTO DI IMPERIA. UNA PRESUNTA TRUFFA DIETRO AL FALLIMENTO DELLA “NUOVI LAVORI LIGURI”. IN TRE A PROCESSO. TRA I TESTIMONI ANCHE…/LA STORIA

In breve: Dietro al fallimento della società "Nuovi Lavori Liguri" potrebbe esserci una truffa, o almeno questo è quello che ipotizza la Procura che ha rinviato a giudizio tre persone. Il processo ha preso il via ieri, mercoledì 1 aprile presso il Tribunale di Imperia

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Dietro al fallimento della società “Nuovi Lavori Liguri” potrebbe esserci una truffa, o almeno questo è quello che ipotizza la Procura che ha rinviato a giudizio (il processo ha preso il via ieri, mercoledì 1 aprile presso il Tribunale di Imperia) Giuseppe Maccarone (difeso dall’avvocato Stefania De Maria), 57 anni, residente a San Bartolomeo al Mare e amministratore unico della “Nuovi lavori liguri” (poi fallita nell’ottobre del 2010), Francesco Gandolfo (difeso dall’avvocato Erminio Annoni), 42 anni, residente a Dolcedo, amministratore di fatto della “Nuovi lavori liguri”, e Marcello Castellini (difeso dall’avvocato Sandrone), 44 anni, di Imperia, anch’egli amministratore di fatto della “Nuovi lavori liguri”.
Vittima della truffa sarebbe Antonello Acquarone, 50 anni, di Imperia, che sarebbe stato convinto “con artifici e raggiri” a vendere a Giuseppe Maccarone per una cifra di poco superiore a 22 mila euro il 45% delle quote societarie della “Nuovi lavori liguri” con la promessa di restare in sella alla società e successivamente a vendere il restante 5% di sua proprietà per un corrispettivo pari a 414 mila euro. Di fatto, però, Acquarone non vide mai un euro e venne estromesso dalla società, sulla quale perse ogni possibilità decisionale.

Tra i testimoni figurano tanti nomi noti legati alla costruzione del porto turistico di Imperia, in quanto entrambe le società (“Nuovi Lavori Liguri” e “Geobeton”) avevano prestato servizio nell’ambito dei lavori di costruzione dello scalo. Il nome più noto è certamente quello dell’imprenditore romano Francesco Bellavista Caltagirone.

I FATTI

Nel decreto di citazione a giudizio si legge che

“in concorso morale e materiale tra loro, nelle rispettive qualità, con artifici e raggiri consistiti nel convincere Acquarone Antonello a cedere al Maccarone il 45% delle quote della Nuovi Lavori Liguri Srldi proprietà della Geobeton Srl di cui l`Acquarone era legale rappresentanteper l’importo di 22.500 euro (mai versato) con il tacito accordo che il Maccarone sarebbe stato un mero amministratore formale mentre la gestione effettiva della società sarebbe stata in capo ad Acquarone – nominato procuratore speciale – nonché al Gandolfo e al Castellini, inducevano in errore l’Acquarone che successivamente cedeva altresì il residuo 5% delle quote che Geobeton deteneva in Nuovi Lavori Liguri Srl per la somma di 500.00 (corrisposta con assegno bancario non incassato) promettendo al medesimo, quale controprestazione, il pagamento della somma di 414.000,00 di cui la Nuovi Lavori Liguri era debitrice verso la Geobeton Srl – e si procuravano un ingiusto profitto consistito nella titolarità del 50% delle quote già di proprietà di Geobeton Srl con correlativo danno per l’Acquarone che non solo non incassava alcunché della somma promessa, ma anzi veniva estromesso da ogni carica all’interno della Nuovi Lavori Liguri Srl in quanto la procura speciale a suo tempo rilasciatagli gli veniva unilateralmente revocata dal Maccarone”.

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