26 Dicembre 2024 04:17

26 Dicembre 2024 04:17

DELIBERA SALVA AGNESI APPROVATA. IL TESTO COMPLETO. I LAVORATORI: “Era quello che volevamo sentirci dire” / LA VIDEOINTERVISTA

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“Era quello che volevamo sentirci dire”. Tirano un sospiro di sollievo, in un momento molto difficile, i lavoratori dell’Agnesi alla notizia dell’approvazione all’unanimità, da parte del consiglio comunale, della delibera Salva Agnesi.

“Siamo contenti che sia il Sindaco che l’opposizione – hanno spiegato i lavoratori a ImperiaPost – siano d’accordo con quello che noi abbiamo voluto fortemente”.

LA VIDEOINTERVISTA AI LAVORATORI DELL’AGNESI

IL TESTO DELLA DELIBERA SALVA AGNESI

VISTA la decisione assunta dal Gruppo Colussi di chiudere il mulino dello stabilimento Agnesi di Imperia, con gravi ripercussioni sui posti di lavoro del personale ivi impiegato e sulla politica degli investimenti produttivi sul territorio cittadino da parte della proprietà;

RITENUTO fondamentale il marchio Agnesi per la città di Imperia, così come quello delle ormai pochissime aziende ancora esistenti e rappresentative del nostro territorio socio-economico-imprenditoriale, sia per l’occupazione che per il possibile potenziamento della filiera agroalimentare, in una più ampia revisione della politica economico-territoriale legata al rilancio del “distretto agroalimentare di qualità” e al turismo di nicchia legato alla dieta mediterranea;

CONSIDERATO che il suddetto traffico di merci rappresenta la principale voce del porto commerciale di Oneglia e della “Compagnia Maresca” che coinvolge 8 addetti, oltre al relativo indotto di spedizionieri e trasportatori;

CONSIDERATO che a fronte del Dlgs n. 228/2001 con il quale lo Stato aveva individuato nei distretti rurali e agroalimentari la possibilità di rilancio e sviluppo economico dei prodotti agricoli di nicchia e delle imprese locali ad essi correlate sulla base di una specifica regolamentazione regionale in materia, nulla è stato disciplinato dalla Regione Liguria per la realizzazione di tale occasione di promozione e sviluppo;

TENUTO CONTO che lo stabilimento Agnesi ha inevitabilmente dovuto sopportare costi di produzione maggiori anche a fronte dello spostamento dei traffici relativi alle commesse di grano sul porto di Savona, con conseguente trasporto su gomma da quest’ultima località a Imperia, anziché beneficiare come prima di arrivi sul porto mediante l’utilizzo del proprio porto commerciale;

RITENUTO necessario ed opportuno operare in questo difficile quadro economico per una concreta e decisiva promozione del settore agroalimentare della nostra provincia, correlando la produzione di prodotti a km 0 e dei prodotti di qualità specifici del nostro territorio con le imprese che sono rappresentative della dieta mediterranea favorendo, con la promozione turistica della stessa e la creazione delle condizioni socio-economiche di sviluppo, il legame del marchio di impresa al territorio di provenienza e alla qualità dei prodotti commercializzati

RITENUTO che le attività commerciali, industriali e produttive della città di Imperia denotano una sofferenza anche in seguito ai problemi del sistema bancario locale quale quello che interessa la Banca Carige

RITENUTO opportuno dare seguito alla richiesta dei Sindacati di dare vita a un momento di incontro e di confronto sui temi sopra esposti

DELIBERA
1) Di costituire un tavolo di concertazione, in sinergia con la Regione Liguria, composto da un Consigliere Comunale in rappresentanza di ogni Gruppo Consiliare, i Sindacati di categoria, gli Enti Locali interessati compreso il Comune di Imperia, nonché il Gruppo Colussi, per concordare possibili soluzioni alternative alla chiusura del mulino dello stabilimento Agnesi/Colussi e garantire il mantenimento dell’attuale livello occupazionale nonché gli investimenti del Gruppo stesso sul nostro territorio

2) Di dare mandato all’Amministrazione Comunale di promuovere presso tutti Enti competenti la costituzione e l’avvio del “distretto agroalimentare di qualità” in ottemperanza a quanto disciplinato dal Dlgs 228/2001 al fine di coadiuvare e promuovere una proficua integrazione tra prodotti, territorio e imprese, tenendo conto dei disagi che stanno interessando le aziende del settore che, anche se non insediate direttamente nel territorio comunale, contribuiscono in maniera determinante all’assetto economico e occupazionale del territorio

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