Prosegue “LIGURIA TERRA LEGGIADRA” la nuova rubrica di ImperiaPost dedicata interamente alla nostra terra di Liguria.
La blogger Roberta Borioli, porterà il nostro giornale e tutti i nostri lettori alla scoperta della Regione valorizzando tutti quegli aspetti che definiscono il territorio, dagli scorci panoramici alle ricette liguri passando attraverso alle manifestazioni storiche dei borghi e le poesie degli scrittori.
Questa rubrica si unisce alle diverse iniziative che Imperiapost ha intrapreso per la promozione del territorio come ad esempio il lancio del profilo Instagram IMPERIAPOST che in una settimana ha già quasi 457 followers o la rubrica IMPERIA MON AMOUR curata dall’Arch. Cristina Tealdi.
La Pigna: Sanremo Vecchia
“Per arrivare in fondo al vicolo, i raggi del sole devono scendere diritti rasenti le pareti fredde, tenute discoste a forza d’arcate che traversano la striscia di cielo azzurro carico. Scendono diritti, i raggi del sole, giù per le finestre messe qua e là in disordine sui muri, e cespi di basilico e di origano piantati dentro pentole ai davanzali, e sottovesti stese appese a corde; fin giù al selciato, fatto a gradini e a ciottoli, con una cunetta in mezzo per l’orina dei muli”. (Italo Calvino)
Tutti gli italiani conoscono Sanremo per il Festival e a migliaia ogni anno vengono a visitarla proprio per visitare il luogo dove grandi cantanti come Domenico Modugno, Mina,Mia Martini e Luigi Tenco hanno incantato il pubblico con le loro canzoni e lasciato per sempre un segno nella storia della musica.
Ma c’è una parte di questa città che è stata abbandonata tra le pieghe del tempo, dimenticata da la maggior parte e ignorata da tutti i turisti che a Sanremo cercano l’Ariston, vanno al mare, passeggiano nella “vasca”e non sanno che lì a poche centinaia di metri ci sono strade, case, chiese e opere d’arte che raccontano una storia antica, la storia vera di Sanremo.
Sanremo Vecchia è chiamata anche “Pigna” per il suo caratteristico intreccio di carrugi,piazzette,case a schiera che ricordano appunto le squame di una pigna.
Oltrepassando la “Porta di Santo Stefano”, un arco di pietra gotico del 1300 che un tempo difendeva la città dai pirati, ora è lì come a difendere la storia di questa città.
Passando attraverso stradine,piazzette ed archi,gli occhi di chi guarda vengono rapiti dai colori vivaci delle case a schiera, e mentre la strada sale sempre più su, il silenzio ti porta indietro nel tempo, dove questi caruggi erano il cuore pulsante del commercio e della vita sanremese.
Charles de Brosses, scrittore francese del Settecento, definisce la Pigna come una “graziosissima cittadina costruita sopra un pan di zucchero“.
Fondata intorno al Mille, è stata continuamente ampliata e rinforzata fino al Cinquecento per difenderla dalle aggressioni dei pirati.
Tra le moltissime opere d’arte, sicuramente da ricordare la chiesa di San Siro, la chiesa di Santa Brigida, l’Oratorio di San Costanzo, la chiesa di San Giuseppe…insomma, per visitarla tutta non basta una giornata intera.
Negli anni Sanremo Vecchia purtroppo ha subito un forte degrado ed è ormai associata alla nomea di quartiere malfamato a causa di ripetuti episodi di violenza da parte di malintenzionati e spacciatori, che terrorizzano gli abitanti della zona.
A far fronte a questa deplorevole situazione diverse associazioni culturali si occupano non solo nella pulizia di questa magnifica realtà e dell’ampliamento di manifestazioni culturali (da happy hour letterari,alla rivalutazione di antichi mestieri attraverso stage didattici,come quello di falegnameria) e lottano assiduamente per assicurare che La Pigna abbia regolari controlli da parte delle forze dell’ordine.
Proprio grazie a loro la Pigna sta gradualmente tornando agli splendori di un tempo,in modo che tutti possano godere della bellezza di questo antico e affascinante borgo.