Con l’aria che tira, sembra quasi una provocazione; e in parte lo sarebbe, se non fosse che ROM e SINTI sono la più grande minoranza europea, oltre 12 milioni di persone distribuite in tutti i Paesi; non hanno Patria (il che significa che non hanno mai fatto guerre per rivendicare una Patria); sono, semplicemente, Cittadini del luogo nel quale vivono: un perfetto POPOLO EUROPEO, eppure sono il popolo più discriminato d’Europa, considerati spesso come la feccia della società.
In Italia sono circa 150.000, per metà cittadini italiani, ma considerati estranei, nomadi, non omologati. Quando si parla di Shoah difficilmente si ricorda che anche Rom e Sinti furono sterminati sotto il nazismo e che quel genocidio riguardò ben 500mila persone; i Rom lo chiamo porrajmos, divoramento. Purtroppo, quella persecuzione razziale non è finita con la guerra e proprio oggi torna ad assumere aspetti che ci fanno inorridire ma dei quali pare esserci ben poca consapevolezza istituzionale.
Contro tale discriminazione, pregiudizio e odio, Noi radicali abbiamo avuto nelle nostre fila uomini come Paolo Pietrosanti, che nel 1993 fu rappresentante Onu dell’Unione Internazionale dei Rom e, a partire dal 2000, ne fu Commissario agli Affari Esteri. In parlamento abbiamo sempre cercato di promuovere il riconoscimento della minoranza rom; nella scorsa legislatura presentando una proposta di modifica della legge 482/99 che, nel riconoscere le minoranze albanesi, catalane, greche, germaniche, slovene e croate e quelle parlanti francese, franco-provenzale, friulano, ladino, occitano e sardo, stralciò il riferimento alle minoranze sinte e rom, benché più di una proposta di legge abbinata ne tenesse giustamente conto.
Oggi sosteniamo la proposta di legge d’iniziativa popolare Norme per la tutela e le pari opportunità della minoranza storico-linguistica dei rom e dei sinti, presentata da un gruppo di cittadini italiani, in nome di 47 associazioni rom e sinte, il 15.05.2014 presso la Corte di Cassazione: per tutelare il patrimonio linguistico-culturale di tale minoranza (diritto allo studio, diffusione della cultura storico-letteraria e musicale); favorire la partecipazione attiva alla vita sociale, culturale e politica del Paese; per il diritto a vivere nella condizione liberamente scelta di sedentarietà o itineranza. Del resto, la Costituzione (art.3 e 6) prevede eguaglianza e pari dignità davanti alla legge, tutela delle minoranze, riconoscimento dell’identità culturale.
Adesioni: oltre a quella del PARTITO RADICALE e dell’USI (Unione Sindacale Italiana), prendiamo atto della formale, ufficiale condivisione di ben altre organizzazioni, quali Cgil, Arci, Prc, Uil, Sos Razzismo…; e di personalità come Marco Pannella, Rita Bernardini, Dijana Pavlovich, Giuseppe Civati, Furio Colombo, Paolo Ferrero, Dori Ghezzi (Fondazione Fabrizio De André), Curzio Maltese, Luigi Manconi, Moni Ovadia, Pino Petruzzelli, Barbara Spinelli, Alex Zanotelli…
SE MI RICONOSCI, MI RISPETTI! semiriconiscimirispetti@gmail.com
Inizia in tutta Italia la campagna per il riconoscimento della minoranza storico-linguistica dei rom dei sinti. IL GRUPPO RADICALE ADELE FACCIO PROMUOVE LA RACCOLTA FIRME ANCHE NELLA NOSTRA PROVINCIA: Imperia, mercoledì 8 aprile dalle 9 alle 13, in Via S.Giovanni a Oneglia; Ventimiglia, 8/4, h.14-16, Via Repubblica ang. Via Roma.
Autenticatori: Antonio Russo e Silvia malivindi, consiglieri comunali e grillini pensanti, non rampanti, tolleranti: li ringraziamo per la loro disponibilità.