Imperia. Trenta minuti di stop alle udienze per commemorare le vittime della follia omicida di Claudio Giardiello che ieri, giovedì 9 aprile, è entrato nel Tribunale di Milano armato della sua pistola, uccidendo l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, un co-imputato del processo che lo vedeva coinvolto con l’accusa di bancarotta fraudolenta, Giorgio Erba, e il giudice della seconda sezione fallimentare del Tribunale di Milano Fernando Ciampi.
“L’evento che è accaduto è un evento estremamente doloroso a cui non è possibile applicare nessuna etichetta – dichiara il pm Roberto Cavallone – È una cosa che forse si poteva evitare e che sarà forse motivo di riflessione su iniziative future. Direi che ci ha ricordato come la nostra attività di magistrati sia un’attività pericolosa, diamo sempre torto a qualcuno e quindi c’è sempre qualcuno che ha motivi di rabbia. Ma è pericolosa anche per gli avvocati perchè sono il primo argine con l’imputato”.
“Dobbiamo riflettere sulla necessità di essere compatti in questa azione di tutela della giustizia e di tutti i cittadini. Indispensabile oggi. Sarà motivo di riflessione tutto questo, quali nuove iniziative adottare in tema di sicurezza, cominciando da noi stessi che magari non passiamo sotto il metal detector, dobbiamo adeguarci verso uno standard internazionale. Andiamo verso un periodo difficile di terrorismo internazionale, niente a che fare con quello che è successo ieri, ma sicuramente possiamo aspettarci azioni peggiori. Dobbiamo rinunciare a qualche privilegio e comodità e tutelarci”.
Hanno poi preso la parola l’avv. Bosio, presidente penalisti che ha dichiarato “Quello che è successo deve farci riflettere sul nostro ruolo e sulla nostra funzione. Ritengo possa unire tutti coloro che hanno a cuore il bene di questo Paese, per una sorte di razionalità dell’emozione. Esprimo il mio cordoglio alle famiglie delle vittime e la solidarietà dei penalisti di Imperia“.
L’Avv. Novaro, presidente ordine avvocati ha aggiunto: “Credo si debba fare una riflessione più ampia. Qui non si parla solo di problemi di sicurezza. Il Palazzo di Giustizia e la nostra professione attraversano un momento di crisi, così come la nostra società. Siamo la prima camera di compensazione dei problemi. Quello che è successo deve spingerci a un lavoro comune, non su fronti opposti, per far si che i problemi si risolvano fuori dal tribunale. Mi ha fatto impressione il fatto che la sparatoria è un avvenuta per un procedimento pensale del 2008. Siamo nel 2015. Il mancato intervento delle istituzione nell’ambito della giustizia sta portando i suoi frutti. Voglio mandare un messaggio di allarme. La morte di un collega anziano e stimato e di un giovane collega, incaricato di svolgere un compito difficile come quello di testimone, ci ha colpito davvero molto. Porgo le mia condoglianze e quelle dell’ordine degli avvocati di Imperia alle famiglie delle vittime“.
In ultimo poi il Giudice Aschero “Condivido tutto quanto detto sino a ora. La Collega Pradella ha prestato servizio a Milano fino a poco tempo fa. Abbiamo avuto un ricordo in diretta del collega milanese e dell’avvocato milanese, vittime della strage in tribunale. Preferisco il silenzio. Unica cosa da cui non dobbiamo farci prendere è la paura. Il nostro unico impegno è dare un’immagine della giustizia il più trasparente possibile. Cercare di celebrare processi nei tempi richiesti. Velocizzare la macchina della giustizia. Il nostro unico impegno credo posa essere questo”.