Trenta minuti di stop alle udienze per commemorare le vittime della follia omicida di Claudio Giardiello che ieri, giovedì 9 aprile, è entrato nel Tribunale di Milano armato della sua pistola, uccidendo l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, un co-imputato del processo che lo vedeva coinvolto con l’accusa di bancarotta fraudolenta, Giorgio Erba, e il giudice della seconda sezione fallimentare del Tribunale di Milano Fernando Ciampi.
Tra le varie testimonianze è spiccata quella del procuratore Grazia Pradella che, per diversi anni, ha lavorato nella magistratura milanese: “Conoscevo le vittime di questa tragedia che ha colpito nel cuore la magistratura milanese cui appartenevo fino a qualche tempo fa”
“Siamo sbigottiti, amareggiati e un pensiero va al Giudice Ciampi considerato irreprensibile e che ha avuto una vita sofferta per gravi problemi di salute e che comunque ha sempre superato cercando di dare anche a noi magistrati i valori di attenzione umana così importanti, mai lasciandosi andare a comportamenti empatici creando una collaborazione che garantisse la scelta dei curatori nel modo più corretto possibile”
“Ha scritto una pagina lontana dai rifltturi, ma splendida e bella, della magistratura milanese. Corre l’obbligo di ricordare con tenerezza l’avvocato Appiani, fratello di una nostra collega. Era un ragazzo semplice, garbato e che aveva già capito quale fosse il ruolo di un avvocatura moderna abituata a confrontarsi con realtà e con correttezza con tutti gli interlocutori. Fate tesoro di quell’eredità di queste due persone che hanno lasciato a tutta la magistratura milanese e non solo”.