5 Novembre 2024 10:00

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5 Novembre 2024 10:00

BORDIGHERA. CHIUSURA PRONTO SOCCORSO. BISTOLFI (FI): “NO ALL’INDEBOLIMENTO DI QUESTA STRUTTURA. LA SANITÀ È AL CENTRO DEL MIO IMPEGNO POLITICO” /I DETTAGLI

In breve: “La difesa della buona sanità – afferma il candidato al consiglio regionale di Forza Italia Filippo Bistolfi - è al centro del mio impegno politico.

Filippo Bistolfi

“La difesa della buona sanità – afferma il candidato al consiglio regionale di Forza Italia Filippo Bistolfi – è al centro del mio impegno politico. Non può esserci infatti, turismo senza trasporti, buona sanità e sicurezza. La sanità in provincia di Imperia vive ormai da anni una graduale e costante destrutturazione che a causa delle decisioni della giunta regionale di centro sinistra ha portato gli operatori sanitari e i medici sull’orlo della esasperazione, al punto che risultano ancora vacanti diversi posti da primario in provincia di Imperia proprio per il fatto che tali professionisti non vogliono venire a lavorare qui a causa dei disagi che dovrebbero subire.

Questo allarme è stato lanciato anche direttamente dall’ASL ed è un termometro più che realistico della situazione. Gli operatori sanitari, gli infermieri e i medici, si trovano spesso a dover gestire i continui disagi e le giuste lamentele degli utenti che subiscono ore di attesa all’interno dei pronto soccorso aspettando di essere visitati o indirizzati presso i reparti, sempre più sovraffollati e quindi con tempistiche di permanenza ridotte all’osso.”

Ancora Bistolfi: “Come non pensare all’emergenza posti letto che vede la provincia di Imperia estremamente penalizzata rispetto al resto della regione. I posti letto per pazienti cosiddetti “acuti”, infatti in provincia di Imperia corrispondono a 2,5 ogni mille abitanti, mentre in province come Savona o Spezia sono intorno al 3 per mille e a Genova sono addirittura 5 posti per ogni mille abitanti.

La chiusura del pronto soccorso di Bordighera – sottolinea Bistolfi – e la nuova conseguente organizzazione delle emergenze, vede un aumento dei trasporti in provincia: le ambulanze e le automediche infatti trascorrono moltissimo tempo in giro per le strade imperiesi, rimanendo quindi per molto tempo impegnate su altri fronti, anziché prontamente disponibili per interventi che man mano possano presentarsi. L’introduzione da parte della giunta regionale del pagamento obbligatorio del pedaggio delle autostrade nei confronti delle pubbliche assistenze, in quest’ottica appare evidentemente come un ulteriore motivo di sofferenza subito da chi ogni giorno presta gratuitamente il proprio servizio per la collettività.”

E lancia una proposta: “Occorrerebbe dunque, aumentare il numero delle automediche presenti in provincia (attualmente sono solo tre) e introdurre le cosiddette “macchine india” che si trovino stabilmente a metà delle vallate e con personale specializzato a bordo possano rapidamente raggiungere i casi acuti dell’entroterra, eventualmente stabilizzarli sul posto e organizzarne il trasporto presso la struttura sanitaria più idonea, anche attraverso il supporto dell’elicottero.”

In conclusione evidenzia Bistolfi: “Dato ormai per assodato che si vuole andare verso la costruzione dell’ospedale unico e che si stanno già progressivamente chiudendo le strutture periferiche, appare fondamentale rendere più efficiente la rete di gestione delle emergenze. Attraverso anche l’introduzione di un elicottero per il soccorso sanitario che possa essere stanziato stabilmente in provincia di Imperia ad un costo di circa 3,5 milioni di euro l’anno ma che permetterebbe di gestire al meglio il periodo di transizione in attesa della costruzione e ultimazione dell’ospedale unico che attualmente appare veramente troppo lontana. La vita dei cittadini non può essere considerata un costo da tagliare o una spesa da efficientare e soprattutto i cittadini imperiesi non possono essere considerati meno importanti dei cittadini genovesi. Si parli pure di ospedale unico, si progetti e si dia il via a tutte le procedure necessarie ma non si chiudano o indeboliscano le strutture periferiche come ad esempio l’ospedale di Bordighera o la rete dei trasporti di emergenza, prima che questa futuristica struttura non sia completata operativa, ed inconfutabilmente efficiente.

In attesa della costruzione dell’ospedale unico, in questa situazione appare dunque di primaria importanza gestire le emergenze in modo più efficiente.”

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