6 Novembre 2024 01:22

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6 Novembre 2024 01:22

L’EDITORIALE. I VIGILI DEL FUOCO DI IMPERIA SENZA “CUSCINO DA SALTO”. IN CASO DI EMERGENZA L`ATTESA PUÒ COSTARE UNA VITA…

In breve: L'Italia, com'è ben noto, è il Paese in cui le istituzioni corrono ai "ripari" solo dopo un fatto grave, spesso un lutto.

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IMPERIA – La crisi economica non fa i conti con la crisi delle anime. Sempre più frequenti sono i titoli di giornale che narrano di disperati che minacciano, a volte ci riescono, di buttarsi dal secondo, terzo, quarto piano di un palazzo. Disoccupati, malati psichici, depressi e molti figli di una crisi economica che sta mietendo decine di vittime in tutt’Italia. E lo Stato è preparato a far fronte a situazioni di emergenza? In prima linea ci sono, oltre alle forze di Polizia, i vigili del fuoco, sempre pronti a dare tutto per salvare le vite. Uomini e donne che spesso si trovano ad affrontare situazioni critiche e drammatiche in cui anche un secondo può cambiare l’esito di un intervento.

Proprio nella serata di lunedì scorso, gli uomini della caserma dei Vigili del Fuoco di Imperia sono stati allertati per una situazione di pericolo. Un giovane di 22 anni di Diano Marina minacciava di lanciarsi nel vuoto dal terzo piano della palazzina in cui vive andando quasi certamente incontro alla morte. Fortunatamente la situazione è rientrata sotto controllo e il giovane è stato ricoverato in ospedale.

Una volta giunti sul posto i Vigili del Fuoco, però, l’autoscala è dovuta tornare indietro perché la finestra interessata non era raggiungibile dalla strada. E qui la sconcertante scoperta: il comando dei vigili del Fuoco di Imperia non possiede un “cuscino da salto” pneumatico (si tratta di un cuscino gonfiabile che attutisce la caduta, salvando la vita delle persone, da altezze fino 20 mt, ndr)

Dopo circa un’ora dall’arrivo delle due squadre imperiesi, sul posto è giunta un’altra squadra proveniente dalla caserma di via San Francesco a Sanremo, che ha percorso ben 45 km impiegando almeno 30 minuti prendendo l’autostrada, con un carrello che trasportava il “cuscino da salto”. 

La domande che ci poniamo sono: se fosse andata diversamente la serata di lunedì? Se il giovane avesse messo in pratica la sua minaccia prima dell’arrivo della squadra sanremese? Se si dovessero verificare due situazioni di pericolo simili contestualmente in due città differenti?

L’Italia, com’è ben noto, è il Paese in cui le istituzioni corrono ai “ripari” solo dopo un fatto grave, spesso un lutto. ImperiaPost ha contattato un’azienda specializzata nella fornitura di tale attrezzatura, la “BAI” (Brescia Antincendi International) e ci è stato detto che il costo di un “cuscino” si aggira attorno ai 10 mila euro. 

Chissà che i comuni di Imperia/Diano Marina, San Bartolomeo/ Cervo/ San Lorenzo/ Pontedassio/ Pieve di Teco /Chiusavecchia / Chiusanico / Diano Castello e tutti gli altri che potrebbero essere interessati non trovino tra le pieghe del bilancio 1000 € a testa per avere la possibilità in futuro di salvare anche solo una vita umana. Resterà l’ennesima decisione non presa?

 

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