Il Consiglio Comunale di ieri sera aveva anzitutto ad oggetto l’esame di pratiche inerenti la Tari (la famigerata imposta sui rifiuti): modifiche al regolamento, approvazione del piano economico finanziario per il 2015, aumento delle tariffe del 4%. Il Consiglio, di fatto – Scrive il capogruppo di Imperia Riparte, Giuseppe Fossati – ha pero’ esaminato solo le modifiche al regolamento.
Modifiche molto discutibili: oltre ad una condivisibile riduzione della Tari per poche specifiche attività caratterizzate dalla produzione di rifiuti speciali (riduzione che comunque pagheranno tutti i cittadini, dovendo essere compensata con la fiscalità generale), è stato incredibilmente previsto una riduzione a favore di seconde case, da compensarsi con un aumento a carico dei residenti, nonché l’introduzione della tassazione anche per le associazioni di volontariato, le istituzioni e scuole religiose (prima esenti), a fronte di una riduzione del 50% di non meglio identificati enti privati senza finalità principale di lucro (riduzione, anche questa, che pagheranno tutti i cittadini, dovendo essere compensata con la fiscalità generale).
Insomma, sia chiaro: al netto del “fumo” e degli “specchietti per le allodole”, queste modifiche comportano più tasse per tutti e qualche vantaggio per i non residenti.
Non c’è che dire: complimenti. Si tassano i cittadini residenti per concedere agevolazioni ai proprietari di seconde case, si tassano le associazioni di volontariato e le scuole. Una politica ‘lungimirante’, nell’interesse dei cittadini di Imperia e di coloro che fanno volontariato o istruzione.
In merito al piano economico finanziario e all’aumento delle tariffe, si è assistito ad un balletto francamente indegno: le pratiche sono state approvate qualche giorno fa’ dalla Giunta, con tanto di comunicati di Sindaco ed Assessore che ne esponevano l’ineluttabilità; mercoledì la maggioranza non ha avuto i numeri per farle esaminare dalla commissione; giovedì, prima della commissione riconvocata d’urgenza, e’ stata data la notizia che le pratiche sarebbero state ritirate; subito dopo, in commissione, la maggioranza ha pero’ smentito tale notizia, dicendo che assolutamente intendeva andare avanti con l’aumento delle tariffe; in Consiglio Comunale l’assessore, in evidente difficoltà, ha ritirato la pratica; subito dopo, a mezzo stampa, ha però affermato che si riserva di aumentare le tariffe successivamente (da leggersi, ovviamente: dopo le elezioni regionali). Non credo servano troppi commenti.
Siamo di fronte alla certificazione della fallimentare gestione della raccolta dei rifiuti ad Imperia nei due anni di amministrazione Capacci: per il 2015 la differenziata è prevista, un po’ ottimisticamente, al 43% circa, mentre avrebbe dovuto essere al 65% già il 31.12.2013, con un risparmio enorme e conseguente riduzione delle tariffe, anche a fronte di un aumento del costo di conferimento in discarica dipendente dal sequestro del lotto 6.
Di fronte a questo disastro, unito ad un servizio pessimo, la strategia della maggioranza allo sbando, con poche idee e confuse, è una sola: aumentare le tasse sugli imperiesi, preferibilmente dopo le elezioni regionali. Tutti ne prendano atto.