26 Dicembre 2024 13:52

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LO SCRITTORE E GIORNALISTA EGIZIANO MAGDI ALLAM A IMPERIA – “Italia fuori dall’euro. Basta odio contro i non musulmani nelle moschee. Mi ricandido al Parlamento Europeo” /VIDEO

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“Monti ha giurato il falso”, “Mi ricandido alle elezioni europee”, “non possiamo accettare che nelle moschee si predichi l’odio nei confronti dei non musulmani”. Queste alcune delle frasi più significative pronunciate dall’europarlamentare del movimento “Io amo l’Italia” Magdi Allam ospite ieri, sabato 30 novembre, al Centro Culturale Polivalente per il convegno “Islam e euro, le due facce della crisi dell’Europa”, organizzato da Antonino Pizzurro, presidente di “Rifondazione Italia per la Legalità”. ImperiaPost era presente all’incontro. Di seguito ecco i video interventi di Magdi Allam, scrittore e giornalista di origine egiziana noto alle cronache nazionale per la sua battaglia contro l’Islam di cui egli stesso faceva parte prima di convertirsi alla religione cattolica.

“NON POSSIAMO ACCETTARE CHE NELLE MOSCHEE SI PREDICHI L’ODIO, LA VIOLENZA E LA MORTE VERSO I NON MUSULMANI”

“Io non ho un pregiudizio nei confronti di una religione perché è una religione, io prendo atto semplicemente del fatto che, se ad esempio un musulmano che si converte ad altra religione, in automatico nei suoi confronti, in quanto apostata, scatta la condanna a morte, perché uno dei detti attribuiti a Maometto e considerati come detti veritieri, detti forti, legittima l’uccisione dell’apostata, noi non possiamo accettare che in Italia e in Europa una persona che liberamente decide di convertirsi dall’Islam a un’altra religione debba essere oggetto di una condanna a morte. Per quel che riguarda il rapporto con l’Islam, non possiamo accettare che nelle moschee si predichi l’odio, la violenza e la morte nei confronti dei non musulmani, citando dei versetti coranici che legittimano questo, e sono innumerevoli, che ho anche riportato nel mio recente libro Europa Cristiana Libera. Non si tratta di erigere dei muri nei confronti del prossimo, si tratta di salvaguardare i diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà di tutti, senza alcuna eccezione, ma senza però auto imporci delle limitazioni nel nome del rispetto della specificità di culture e di religioni diverse”.

“MI RICANDIDO AL PARLAMENTO EUROPEO. L’ITALIA DEVE USCIRE DALL’EURO”

“Io intendo ricandidarmi per il Parlamento Europeo e lo faccio sulla base di un programma che ha come primo punto l’uscita dell’Italia dall’euro e la salvaguardia dei nostri valori, della nostra identità e della nostra civiltà. Per quanto riguarda la formazione con la quale mi candiderò, devo confessare che la situazione è estremamente confusa al momento e mi auguro ci possa essere chiarezza al più presto all’interno del contesto indicato come centrodestra. In realtà sono etichette che si sono svuotate di contenuti”.

“QUANDO MONTI HA GIURATO DI SERVIRE L’INTERESSE DELL’ITALIA GIURÒ IL FALSO”. LE CRITICHE A GIORGIO NAPOLITANO E ENRICO LETTA

“Quando il 16 novembre 2011 Napolitano conferì a Monti l’incarico di formare il Governo e Monti giurò sulla Costituzione di servire l’interesse esclusivo dell’Italia, Monti giurò il falso, perché Monti quel giorno era ancora nel direttivo della più grande banca d’affari al mondo, la Goldman Sachs, era nel gruppo dirigente di una delle tre grandi agenzie di rating, Moody’s, così come faceva parte del Gruppo Bildeberg, che è il salotto esclusivo di chi conta nella finanza e nell’economia mondiale ed era presidente della Commissione Trilaterale, che è un’altra istituzione che annovera tra i suoi membri i potenti della finanza, dell’economia e della politica del mondo. Solo il 25 novembre, attraverso un dispaccio dell’agenzia ANSA, Mario Monti annunciò ufficialmente la sospensione della sua appartenenza a queste istituzioni. Giorgio Napolitano, che l’ha voluto fortemente, è parte integrante di questa realtà. Enrico Letta ha scritto un libro che di intitola ‘Morire per Maastricht’ e il sottotitolo è ‘si all’euro’. La frase celebre è ‘morire per Danzica’ dove il sottinteso è che dobbiamo morire per una causa nobile. Ebbene, Enrico Letta ritiene che dobbiamo morire per l’euro”.

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