Ma facciamo un passo indietro e spieghiamo ai cittadini la verità. La verità è che il costo dello smaltimento dei rifiuti è aumentato perché la politica da trent’anni non riesce a risolvere il problema rifiuti.
Sia la Giunta Giuliano in Provincia che la Giunta Burlando in Regione hanno preferito giocare sulle discariche piuttosto che potenziare la raccolta differenziata, tant’è che nessuna delle 4 province liguri ha raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata indicata dalla legge. Questo ha comportato notevoli ritardi nel nostro territorio e costi altissimi per i cittadini.
Nonostante la Provincia negli ultimi anni abbia provato a rimediare parzialmente a tale situazione, pianificando lo smaltimento dei rifiuti con gare pubbliche e impianti pubblici in sostituzione delle vecchie logiche privatistiche, e nonostante il PD sia riuscito nel 2013 a vincere nei principali comuni della provincia (Imperia, Sanremo e Ventimiglia), la musica non è cambiata: insipienza, irresponsabilità amministrativa dei sindaci e mancanza assoluta di una visione strategica della materia ha portato all’impasse totale, tanto da essere costretti a smaltire i nostri rifiuti nel territorio di altre regioni, con aggravio pesantissimo di costi e un atteggiamento eticamente inaccettabile.
Ovviamente ciò incide e inciderà anche sulle tasche dei cittadini di Imperia, come per tutto il restante territorio, provocando il rischio di un nuovo aumento della TARI a fronte di un servizio che fa schifo. La Giunta comunale, a fronte di un aumento dei costi per 390.000,00 € circa ha approvato l’aumento del 4% della tariffa, ma tale aumento doveva essere confermato in consiglio comunale. I gruppi di maggioranza (PD, NCD, IMPERIA CAMBIA) di fronte a tale scelta non certo elettoralmente favorevole a un mese dalle regionali hanno deciso di rimandare la pratica a dopo le elezioni per cucinarsi meglio gli imperiesi, una volta strappato loro il voto per la Paita.
Imperia Bene Comune in commissione bilancio ha fatto una proposta concreta, cioè utilizzare il 30% delle penali addebitate a TRADECO (300.000,00 € su 1.000.000,00 di € trattenuti) per coprire l’aumento dei costi del servizio al fine di non aggravare le già fragili tasche dei nostri concittadini. La proposta non voleva asserire una verità assoluta e incontrovertibile, ma era una mano tesa della minoranza per affrontare con serietà il problema. La risposta della maggioranza è stata ritirare la pratica e fuggire dalle proprie responsabilità!
Imperia Bene Comune non starà ai vecchi giochetti politici del dopo elezioni, non accetterà che anche questa volta i cittadini vengano presi in giro con i soliti giochi di prestigio. L’Amministrazione Capacci e i suoi partiti di riferimento dicano subito, prima delle regionali, se intendono aumentare il costo del servizio e di quanto, se intendono discutere la nostra proposta non aumentandolo per il 2015 o cos’altro vogliano fare, ma lo dicano ora!
E il PD la smetta di fare il boia e l’impiccato per non pagare dazio. I cittadini si chiedono se il PD è un partito con una sola voce o se le voci cambiano a seconda che si stia in Giunta o in Consiglio, a Imperia o a Genova o a Roma! Come si può asserire di non volere gli aumenti quando i propri assessori in Giunta li hanno approvati? O qualcuno è incapace o è in malafede!
Se questo è il biglietto da visita per il futuro governo della Regione ognuno tragga le proprie conclusioni.
Imperia Bene Comune ripropone di discutere in Consiglio, nel mese di maggio, in modo trasparente e aperto la questione del costo TARI per dare certezza agli imperiesi e assumerci ognuno le proprie doverose responsabilità.
Gian Franco Grosso
Mauro Servalli