IMPERIA. Si è chiuso con un’oblazione da 258 euro, il pagamento delle spese processuali (circa 3 mila euro) e un rinvio in vista della prescrizione (6 luglio 2015) il processo che vedeva sul banco degli imputati Delia Merlonghi per il padiglione espositivo (poi trasformato in ufficio vendite) della società Acquamare costruito in Calata Anselmi nel 2009 senza le necessarie autorizzazioni.
Nel dettaglio alla rappresentante legale di Acquamare e Peschiera Edilizia, due delle società coinvolte nella costruzione del porto turistico ed entrambe riconducibili, al tempo dei fatti, a Francesco Bellavista Caltagirone, erano contestati due reati, il primo prescritto, di natura urbanistica, il secondo, per cui le parti in causa si sono accordate per un’oblazione, relativo a una violazione del codice della navigazione, in particolare un’occupazione abusiva di suole demaniale.
“Rilevato che non permangono conseguenze dannose o pericolose del reato – ha sentenziato il giudice Luppi – ammette l’imputato all’oblazione determinando la somma di 258 euro, oltre al pagamento delle spese processuali, e rinvia al 6 luglio 2015 per la comunicazione dell’estinzione del reato B per intervenuta oblazione e per la prescrizione del reato di cui al capo A“.