“Se siamo arrivati alla situazione paradossale in cui i sindaci, come Biancheri a Sanremo, devono chiudere le scuole per giorni per mettere in sicurezza gli edifici e tutelare così l’incolumità degli studenti, è grazie alla totale assenza di una programmazione di interventi, finanziati dal governo e dalla Regione, per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole. Le casse delle ex Province sono state letteralmente prosciugate dai governi Monti-Letta-Renzi, con il colpo di grazia della legge Delrio: sarebbe questa la buona scuola di Renzi? Una #buonascuola che resta chiusa agli studenti?”. Così interviene Alessandro Piana, candidato della Lega Nord nel collegio di Imperia e già presidente del consiglio provinciale.
“La Regione Liguria non ha svolto quel ruolo di regia e nel contempo di sensibilizzazione nei confronti del suo governo “amico” non dico per ottenere finanziamenti, ma almeno per trattenere sul territorio e quindi nelle casse degli enti locali le risorse necessarie al mantenimento, in totale sicurezza, delle nostre scuole.
Oggi assistiamo all’extrema ratio attuata dal sindaco di Sanremo che, dopo il crollo del controsoffitto in una scuola elementare, deve correre ai ripari attraverso la sospensione delle lezioni. È evidente che la giunta Burlando in questi 10 anni abbia fatto troppo poco per il patrimonio dell’edilizia scolastica ligure, se oggi bisogna correre ai ripari in extremis con chiusure forzate a un paio di mesi scarsi dalla fine dell’anno scolastico.
È necessario che la prossima giunta programmi e calendarizzi una mappatura urgente e completa dello stato di salute delle scuole, da Ventimiglia a Sarzana, e verifichi l’urgenza degli interventi.
Secondo l’ultima indagine Ispredil, Istituto promozionale per l’edilizia, in Liguria il 23% del patrimonio edilizio scolastico ha urgente bisogno di lavori di manutenzione e circa il 41% degli edifici scolastici liguri è stato costruito tra il 1940 e il 1974. Il 19% è stato costruito dopo il 1974, anno dell’entrata in vigore dei provvedimenti per le costruzioni in aree sismiche. Solo il 66% delle scuole liguri ha un giardino e il 55% una palestra. Se vogliamo che la Liguria torni a essere una regione di eccellenza dobbiamo ripartire dalle scuole, dove crescono i nostri figli: è inaccettabile che per studiare debbano rischiare ogni giorno la vita”.