25 Dicembre 2024 06:14

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IMPERIA. CONSIGLIO COMUNALE. IMU, TASSE NON PAGATE PER 678 MILA EURO. FOSSATI: “PRESSIONE FISCALE AUMENTATA DI 3 MILIONI DI EURO IN UN ANNO!”/ECCO LE CIFRE DEL BILANCIO

In breve: Grosso (IBC):"La valutazione politica è che dal Governo non arrivano notizie favorevoli e migliorative per gli enti locali. La gente non ce la fa. Non riesce a pagare. È un dato che deve far riflettere".

abbo bialncio

“I cittadini di Imperia – spiega l’assessore al bilancio Guido Abbo – non hanno pagato l’Imu per una cifra pari a 678 mila euro e la pressione fiscale è aumentata di 3 milioni di euro nell’ultimo anno (dal 2013 al 2014, da 17 a 20 milioni di euro). Questi i dati più significativi del bilancio consuntivo del Comune di Imperia, che ha chiuso con un avanzo di amministrazione di 90 mila euro. La pratica è stata approvata con i voti favorevoli di tutta la maggioranza e il voto contrario di tutta la minoranza, escluso Alessandro Casano di Fratelli d’Italia che si è astenuto.

“È un bilancio stretto con risorse limitate, per via di tagli imposti dall’alto. Ormai è un trend che va avanti da anni. Ogni manovra finanziaria impone grandi sacrifici agli enti locali. Anche nel 2014 i margini di manovra ridotti sono stati una costante. Passando ai dati, chiudiamo il bilancio con un avanzo amministrazione di 90 mila euro, di cui 15 mila euro di avanzo libero e 75 mila euro di avanzo vincolato. Chiudiamo il bilancio con un disavanzo di gestione corrente di 580 mila euro. Un bilancio indubbiamente faticoso. Abbiamo un milione di euro di spese in meno rispetto a quanto previsto, di cui 500 mila euro di spese vincolate. Gli altri 500 mila euro riguardano risparmi su tutto il bilancio. Sul fronte delle entrate abbiamo un milione e mezzo di euro in meno, di cui 500 mila euro di somme vincolate. Il milione di euro in meno è relativo ad accertamenti inferiori su varie voci. Una in particolare e l’Imu.

Mancano pagamenti per un totale di 678 mila euro. L’aumento degli oneri di urbanizzazione nel 2014 ha alleviato le spese di investimento. Molti soldi sono stati in opere fognarie. Nel 2015 la previsione degli oneri non è così positiva. Abbiamo inoltre rispettato il patto di stabilità nonostante in grossi flussi di pagamenti per il porto e per il museo navale. Il problema più grosso per le casse del Comune è la partita sul sistema idrico, con il depuratore e l’Amat. L’amministrazione sta giocando una partita egregia sul fronte del depuratore, in particolare per quel che concerne la gestione del contratto con l’Ati. L’Ati ha gestito il primo anno dopo la fine dei lavori sulla base del contratto originario e poi erano previsti ulteriori cinque anni di gestione a condizioni predeterminate. È nato un contenzioso su questo punto. L’Ati ha chiesto un aumento del canone di gestione che noi non abbiamo concesso. Ad Oggi non stiamo pagando quando richiesto dall’ATI, ma solo la somma secondo noi dovuta, oltre 30 mila euro al mese, 30 mila euro in realtà che non paghiamo materialmente in quanto li stiamo detraendo dai costi, circa 1 milione di euro, che il Comune di Imperia ha sostenuto nel primo anno in luogo dell’ATI. I cittadini pagano dagli anni 90 un canone di depurazione e il depuratore non c’era. I soldi venivano utilizzati per interventi collaterali. Oggi i canoni sono sempre gli stessi e il depuratore c’è, ma si tratta di una somma insufficiente per pagare le spese del depuratore. È previsto un aumento di 20-30 euro all’anno della tariffa di depurazione, ma non è ancora stato autorizzato. Tutta questa situazione di stallo si protrae perché stiamo aspettando l’evolversi di tutto il sistema idrico integrato, in particolare per via della mancata salvaguardia dell’Amat e della mancata entrata a regime di Rivieracque, ectoplasma che non ha ancora cominciato a funzionare. Le casse del Comune di Imperia corrono qualche pericolo. È un piano inclinato, più si va avanti e più si rischia”.

GIANFRANCO GROSSO (Imperia Bene Comune) “Sul bilancio Imperia Bene Comune farà una valutazione politica generale. La problematica relativa ai mancati incassi legati all’Imu, da l’idea delle difficoltà che i cittadini si trovano ad affrontare per via di una tassazione molto pesante. La valutazione politica è che dal Governo non arrivano notizie favorevoli e migliorative per gli enti locali. La gente non ce la fa. Non riesce a pagare. È un dato che deve far riflettere. A fronte di questo, c’è un Comune in sofferenza sulla cassa che deve affidarsi alle anticipazioni di cassa e pagare ancora oggi molti interessi. Chiedo all’amministrazione di presentare al più presto un bilancio preventivo, ne sentiamo il bisogno. Inoltre chiedo che si programmi un incontro pubblico sull’acqua”.

GIANFRANCA MEZZERA (Partito Democratico) “Abbiamo un milione di euro in meno di accertamenti, di cui 678 mila euro dovuti a imu. Abbiamo un milione di euro di risparmi nelle spese correnti. Tutto questo ci ha portato un avanzo di amministrazione di 90 mila euro, che non sono grossa cifra. Nella gestione corrente abbiamo un disavanzo di 580 mila euro. Importante il rispetto patto di stabilità. Il problema del depuratore pesa molto sulle casse del Comune. Il Comune non incassa le entrate e deve pagare le spese, situazione difficile”. MAURO SERVALLI (Imperia Bene Comune) Il Comune di Imperia ha la tassazione al massimo. Se non riusciamo ad incassarli i soldi, forse si potrebbe prendere in considerazione l’idea di abbassare le tasse”.

GIUSEPPE FOSSATI (Imperia Riparte): “Il mancato pagamento delle tasse è un forte segnale di disagio. Si è sbagliata la previsione di 1 milione di euro. Poi l’amministrazione è stata costretta a tagliare. Nonostante l’indubbio aumento della pressione fiscale il bilancio è deficitario. La pressione fiscale è aumentata di 3 milioni di euro nell’ultimo anno, è un dato inequivocabile che deve far riflettere”.

PIERA POILLUCCI (Forza Italia) “Parlate di tagli del Governo, ma è il Governo di cui voi fate parte. Questo non potete nasconderlo. I cittadini non pagano? È la manifestazione della sfiducia dei cittadini. Pagate lo scotto della vostra politica”.

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