Il capogruppo di Imperia Riparte Giuseppe Fossati ha preso posizione in merito all’aumento della Tares ad Imperia, con particolare riferimento alle differenze con la tariffe vigenti negli altri comuni della Liguria.
“Il dramma delle cartella TARES colpisce gran parte delle attività commerciali di Imperia e il Sindaco sabato ha pensato bene di partire per Boston, poco importa se per affari o per diletto.
Ne prendiamo atto, ma, visto l’atteggiamento espresso con Polizia Municipale mandata a reprimere la protesta e comunicati stampa strampalati, non credo faccia molta differenza.
E’ peraltro del tutto chiaro che, a voler usare un’espressione gentile, l’Amministrazione non abbia affatto chiara la situazione.
Lungi dal “fare chiarezza” , infatti, ha fatto solo confusione, non saprei dire se per impreparazione o per facile spirito demagogico; ma, si sa, dare la colpa al Governo (verso il quale, sia chiaro, ho un giudizio assolutamente critico) fa sempre comodo e suscita immediata simpatia nei cittadini vessati.
Dato atto che le tabelle TARES sono state approvate dal Commissario, tra una assunzione ed nomina, l’Amministrazione forse avrebbe potuto accorgersi che con D.L. 102/2013 del 31.8.2013 il Governo ha rivisto in parte la normativa, assegnando un notevole margine di manovra ai Comuni nella determinazione della tariffa.
Determinazione o, ovviamente, revisione (ove già approvata, come ad Imperia), possibile non “sino alla approvazione del bilancio”, ma sino alla “data fissata da norme statali per l’approvazione del bilancio preventivo”, ossia il 30.11.2013.
Il margine di manovra era notevole, la riprova ne è il semplice esame delle tabelle approvate da comuni liguri assimilabili ad Imperia per dimensioni e realtà economica: Sanremo, Savona, La Spezia.
Basta visitare i siti istituzionali di tali Comuni e se ne avrà la dimostrazione evidente.
Due esempi su tutti:
1°)ad Imperia, ristoranti, trattorie, pizzerie, ecc, pagheranno circa 38 euro al metro, a Sanremo circa 20, così come a Savona e La Spezia;
2°)ad Imperia, le banche pagheranno circa 4 euro al metro, a Sanremo circa 10 euro al metro, a Savona circa 7,50, a La Spezia oltre 11.
In altri termini, non è vero che non vi fossero margini di manovra, non è vero che le tariffe sono imposte in modo rigido da norme statali, non è vero che non vi fossero i tempi per intervenire.
L’Amministrazione avrebbe potuto e dovuto evitare quanto sta avvenendo.
Non lo ha fatto, per negligenza, incompetenza, insipienza o scelta politica. Poco importa ai cittadini
Chieda scusa, se ne assuma le responsabilità politiche e si attivi per trovare una soluzione, possibilmente non chiedendo una consulenza a Boston”.