22 Novembre 2024 11:19

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22 Novembre 2024 11:19

GO IMPERIA. COSTANTINI ALL’ATTACCO: “SOLO IL 17% DEI TITOLARI DI POSTO BARCA HA SOTTOSCRITTO I CONTRATTI. È L’ULTIMO AVVISO, POI… “/LA CONFERENZA

In breve: L'amministratore unico della Go Imperia non risparmia critiche alle passate gestioni: "Il porto non è stato gestito per anni, è mancata completamente la manutenzione"

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Si è tenuta questa mattina una conferenza stampa convocata dall`amministratore unico della Go Imperia Vincenzo Costantini per fare il punto della situazione sullo scalo, in particolare in relazione alla sottoscrizione dei nuovi contratti con i titolari di posto barca dopo il passaggio della concessione dalla Porto di Imperia Spa alla Go Imperia. Solo il 17% ha sottoscritti i contratti con la Go Imperia che, per quanto concerne i “dissidenti”, passerà alla maniere forti.

VINCENZO COSTANTINI

Noi siamo spesso tacciati di non volere un dialogo con i proprietari di posti barca. La cosa non è assolutamente vera. Parliamo con loro da sempre. Da quando siamo entrati al Governo della società Go Imperia del Comune per la gestione del porto di Imperia. Da subito ci siamo resi conto che il porto poteva funzionare con una corrispondenza tra oneri di gestione e entrate. Cosa che al tempo del nostro arrivo, nel giugno corso, non c’era. Il Comune di Imperia e la Go Imperia hanno stabilito quindi quali dovessero essere gli oneri necessari per la gestione ed è un calcolo che è venuto fuori dai dati di fatto. Io vi ricordo che gli oneri nella precedente gestione erano quantificati nell’1,5% del prezzo di acquisto del posto barca, il che di per se stesso non era un metodo credibile, e anche ingiusto. Perché lo stesso tipo di posto barca, un 12 metri per esempio, è stato venduto all’inizio a 90 mila euro, poi a 120, poi 140, poi 170, poi nel momento massimo anche a 200 mila euro. Allora quel proprietario che ha pagato 200 mila euro lo stesso tipo di posto barca avrebbe pagato più degli altri. Non è quindi un criterio giusto e sostenibile. I costi vanno parametrati a spese reali. In più gli oneri di gestione sono stati pensati anche sulla base del budget previsionale del 2015 che prevede una serie di opere atte a migliorare la fruibilità, la sicurezza e la competitività del porto. Le nuove tariffe non sono state accettate con motivi pretestuosi. Sia a livello personale che come associazione, molti hanno negato la validità o la coerenza di queste tariffe, chiedendo di pagare le stesse tariffe concordate con la Porto di Imperia SPA, che poi non pagavano neanche quelle. Questo sulla base che loro avrebbero acquistato dalla Porto di Imperia e non dalla Go Imperia. Una motivazione irrazionale.

Allo stato dei fatti i numeri sono che solo il 17% dei titolati di posto barca ha sottoscritto il contratto con la Go Imperia e quindi ha accettato pagamento oneri di gestione. Di questo 17%, percentualmente e numericamente troviamo i proprietari di grosse imbarcazioni. A chi ha sottoscritto il contratto il Comune di Imperia ha riconosciuto il diritto a poter permanere sul posto barca acquisito. Questa è un’operazione che credo non sia mai accaduta, cioè un Comune che si fa garante di un investimento di un privato riconoscendone in maniera quasi affettiva le ragioni.
Non ricevendo la stessa risposta da parte dei proprietari, la Go Imperia si trova con le mani legate. Penso che questo possa considerarsi come ultimo avviso. Chi non paga e chi non sottoscrive i contratti automaticamente si esclude dal diritto di godimento di questo beneficio e la Go Imperia sarà autorizzata a poter usufruire di quei posti barca e a gestirli come meglio crede secondo le dinamiche di mercato.
Spesso si è sentito, più volte, quasi come un mantra, che i titolari di posto barca non sono limoni da spremere. Io sono d’accordo, hanno tutta la mia simpatia, però non possono considerare la Go Imperia come un’esattrice esosa e cieca di cose non dovute.
Quando il grande spremitore operava sul porto di Imperia, indisturbato, la Go Imperia non esisteva e la Go Imperia esiste proprio per riparare alle azioni che questa spremitura. Io non posso essere contento di aver acquistato un posto barca al triplo del valore di mercato per poi veder vanificato il mio sforzo economico da una situazione di non gestione del porto. Il porto non è stato gestito per anni. Sono palesi tutte le incongruenze, la non esistenza funzionale degli impianti, dalle fogne alla contabilizzazione di acqua e luce, dalle telecamere, a tutta una serie di lavori che stiamo affrontando che non possono essere portati a termine se non c’è il contributo di tutti gli ex titolari di posto barca che potranno essere ancora considerati tali solo e se approveranno il piano del Comune.

I titolari lamentano il fatto che sul porto non ci sono servizi tali da poter giustificare il pagamento di certe cifre. È un’affermazione che può essere ribattuta perché i servizi essenziali sono comunque assicurati. Il primo servizio è l’ormeggio ed è assicurato. Poi l’assistenza, sia dal punto amministrativo che operativo e sono garantita. Sono garantite anche la sicurezza e l’erogazione di luce e acqua che ancora oggi facciamo fatica a contabilizzare per la mancata manutenzione negli ultimi anni. Ci sono 150 colonnine che non possono essere conteggiate. Questa è una perdita netta per il porto. Io non posso più permettere una cosa simile. Stiamo perfezionando sistema contabilizzazione che sarà pronto per giugno in modo da affrontare prossima stagione con tutte le carte in regola.
Diversi proprietari di posti barca che non pagano oneri di concessione affittano il loro posto barca, che non è più il loro posto barca, a terze parti dalle quali ricevono un compenso. E questo mi sembra un paradosso. Si riesce ad affittare qualcosa senza averne il titolo e rivendo pagamenti in maniera contorta e cerando di sviare controlli dell’amministrazione di questo porto.
Bilancio. Quando Go Imperia è entrata aveva in cassa 100 mila euro e un sacco di debiti. Nel 2014 ci siamo trovati con 500 mila euro in cassa e tutti i debiti pagati. Abbiamo già depositato in Tribunale diverse richieste di sequestro cautelativo.

Abbiamo una ventina di progetti bloccati perché non abbiamo cash, che dovremmo avere, circa un milione di euro. Noi rispetto al budget previsionale del 2015 siamo sotto del 25% come introiti. Sul porto c’è molto da fare. Noi ci siamo coordinati con i porti della riviera, sia italiani che francesi. Non abbiamo tariffe tanto diverse da Cannes e Saintropez, pur avendo Imperia un’appetibilità diversa, perché Imperia soffre di cattiva fame di mala gestio. Nella tariffa attuale è prevista anche l’Imu, che prima invece non era prevista. Le tariffe non sono il doppio rispetto allo scorso anno. Abbiamo anche elaborato tariffe di transito concorrenziali. Il mercato oggi non è dai 12 ai 24 metri, ma dai 40 metri in su.

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