Tornare al lavoro dopo alcuni giorni di malattia e sentirsi comunicare dal proprio capo ufficio di essere stati esonerati dall’incarico svolto da molti anni, assistente cancelliere dell’ormai ex tribunale di Sanremo.
Chi ieri mattina si è recato a Palazzo di Giustizia non ha potuto non notare una donna in lacrime seduta sulle sedie ubicate accanto al corpo di guardia in stato quasi confusionale. Il cronista di ImperiaPost avvicinandosi alla donna per capire se avesse bisogno d’aiuto è venuto a conoscenza di una storia che, se fosse confermata, potrebbe essere classificata come l’ennesimo caso di mobbing.
“Sono quasi un cancelliere e tornando dopo dieci giorni di malattia, mi è stato comunicato che sono stata esonerata dal mio compito che svolgo da circa trent’anni”. Così R.I. di Sanremo inizia il racconto dei minuti precedenti al nostro incontro.
Sono quasi cancelliere e prima mi hanno detto di andare a lavorare in uno sgabuzzino e poi che mi avrebbero messo una sedia a fianco alla fotocopiatrice. A Sanremo gestivo un ufficio da sola con oltre mille fascicoli per il dott. De Martino e li seguivo dall’iscrizione alla sentenza tutto da sola”.
Le sue credenziali sono state confermate anche da alcuni professionisti che, in passato, hanno avuto a che fare con lei per motivi di lavoro.
Dopo il racconto, la donna, ci chiede di essere accompagnata negli uffici della polizia giudiziaria per sporgere denuncia. A raccogliere l’esposto della donna è stato un agente della Guardia di Finanza in distacco al tribunale che, con fare sgarbato, ha invitato il cronista ad uscire dalla stanza anche se la donna aveva chiesto la nostra presenza. Una volta finito di esporre i fatti la donna è tornata all’ingresso del tribunale e dopo un colloquio con un sostituto procuratore si è diretta verso la stazione per prendere un treno alla volta di Sanremo.