27 Dicembre 2024 04:27

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ACCUSATO DI OMICIDIO COLPOSO, 65ENNE MEDICO IMPERIESE A PROCESSO PER LA MORTE DI UN’ANZIANA/LA STORIA

In breve: Ha preso il via questa mattina in Tribunale a Imperia il processo a carico di un medico imperiese accusato di omicidio colposo per la morte di una 86enne, Angela Ardissone, ospite della Casa di Riposo "Quaglia" di Diano Castello

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Ha preso il via questa mattina in Tribunale a Imperia il processo a carico del medico imperiese Gianfranco Fiscella, 65 anni. L`uomo, difeso dall`avvocato Erminio Annoni, è accusato di omicidio colposo per la morte di una 86enne, Angela Ardissone, ospite della Casa di Riposo “Quaglia” di Diano Castello di cui il professionista imperiese era direttore sanitario all`epoca dei fatti.

Secondo l`accusa Fiscella non avrebbe disposto i dovuti controlli all`ingresso della struttura, il che avrebbe permesso alla donna, “affetta da grave decadimento cognitivo, disorientata nel tempo e nello spazio” di abbandonare la casa di riposo indisturbata. Allontanamento che poi terminerà tragicamente con la morte della 86enne, rovinata a terra dopo una caduta.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Ardissone Angela, poco dopo le 15.30 dell`8 ottobre 2011, deambulando autonomamente, dopo essere uscita indisturbata dalla porta principale della struttura, si incamminava verso la sua precedente dimora, sita non distante, e mentre percorreva l’ultimo scosceso tratto del percorso, incespicava, rovinando a terra e procurandosi nell’occorso un importante trauma cranico che ne determina a il successivo e conseguente decesso il 20 ottobre 2011 presso l’Ospedale di Imperia dove veniva tempestivamente trasportata“.

LE ACCUSE MOSSE A FISCELLA

Fiscella viene accusato di “negligenza e imprudenza“, in particolare “per aver omesso di dotare o far dotare dall’organo amministrativo-gestorio competente la struttura, in corrispondenza dei varchi o porte di uscita, di un servizio di portierato o quantomeno di un sistema tecnologico di allarme, eventualmente con impianto di sorveglianza video, onde prevenire l’allontanamento incontrollato dei pazienti affetti da gravi deficit cognitivi“.

La difesa di Fiscella ha replicato alle scuse sostenendo sempre con forza la tesi della tragica fatalità e della totale mancanza di responsabilità del medico imperiese.

Nell’udienza di questa mattina, di fronte al giudice Maria Grazia Leopardi, i legali (i famigliari di Angela Ardissone sono difesi dall’avvocato Cristina Cappellin, il Pm è Lorenzo Fornace) hanno chiesto l’ammissione di testimoni, prove e documenti.

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