Il capogruppo di Imperia Bene Comune in consiglio comunale Gianfranco Grosso ha preso posizione in merito agli aumenti considerevoli della Tares che hanno mandato su tutte le furie gli esercenti commerciali imperiesi.
“Quello che sta accadendo ad Imperia con le cartelle esattoriali della TARES non è altro che lo specchio di come il governo tratti i problemi dell’imposizione fiscale e dei rapporti tra stato centrale ed enti locali.
Fiscal compact, patto di stabilità, limite al debito pubblico e intanto la gente non riesce più a lavorare, a pagare le tasse, a pagare gli affitti. La rabbia dei commercianti di Imperia e l’impossibilità dell’Amministrazione di dare risposte concrete sono lo specchio di un paese non più governato dai Sindaci e dai cittadini che lo eleggono, ma dalla finanza e dalle lobbies europee che stanno facendo macello sociale di un Italia prostrata e umiliata da politiche recessive che ci stanno stritolando.
Io sono certo che l’Ammnistrazione Capacci sia in buona fede e si sia trovata in mano una patata bollente con poche alternative, non sono d’accordo con chi cerca di utilizzare lo sconforto della gente desolata per sparare nel mucchio e cercare consenso. Anche nel fare opposizione bisogna essere seri ed evitare di alimentare la rabbia solo per diventare i paladini del popolo. Chi oggi, come Forza Italia, grida allo scandalo forse non ricorda di aver contribuito insieme a Monti a questo scempio statale e fiscale, senza aver mai tentato di ribellarsi ad un modello di economia e di fiscalità che premia la rendita, i patrimoni, annientando il lavoro.
Il fatto è che purtroppo non si comprendono certi problemi e certe logiche sino a quando non ci toccano le tasche e non ci mettono di fronte alla realtà e questo è un problema di tutti noi cittadini, nessuno escluso. Imperia Bene Comune invita i commercianti a protestare non contro il Comune ma insieme al Comune contro il governo delle larghe intese o, meglio, delle larghe fregature, per vedere quali forze politiche della maggioranza locale saranno disposte a schierarsi contro le proprie segreterie nazionali a difesa del lavoro e della dignità.
Noi porteremo in Consiglio Comunale un documento di protesta contro le politiche europee della recessione e del sacrificio sociale, chiederemo all’Amministrazione di condividerlo con noi e con tutti i Sindaci che in Italia vogliono tornare ad essere protagonisti e rappresentanti veri del proprio territorio.
C’è bisogno di una reazione forte delle comunità locali, che non debbono trovarsi una contro l’altra, divise dalla rabbia e dalla frustrazione, ma unite nella consapevolezza che c’è un’altra via per governare seriamente il nostro paese, limando le diseguaglianze, tutelando i diritti dei più deboli ed eliminando gli sprechi, proprio come insegna la nostra vituperata Costituzione! Si può gestire una mensa pubblica con efficacia ed efficienza, si può far tornare l’acqua di proprietà dei cittadini, si può impedire ad un territorio di impoverirsi nel suo tessuto produttivo, ci vogliono però coraggio, determinazione e un po’ di sana disobbedienza alle lobbies del potere politico e finanziario”.