23 Novembre 2024 23:42

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23 Novembre 2024 23:42

IMPERIA. RIVELAZIONI SHOCK SU UN NOTO POLITICO LOCALE NEL CORSO DEL PROCESSO PER RICETTAZIONE A CLAUDIO SCAJOLA / L’UDIENZA

In breve: L'udienza è stata rinviata al prossimo 15 maggio dove verranno ascoltati i testimoni della difesa.

collage scajola

Imperia – Al via la prima udienza del processo nei confronti di Claudio Scajola, accusato di ricettazione relativamente all’informativa dei Carabinieri del Nucleo operativo di Imperia che indicava l’On. Eugenio Minasso come assuntore di stupefacenti. L’informativa è stata ritrovata nell’ufficio dell’ex Ministro di via Matteotti dalla Polizia Postale di Imperia durante una perquisizione nell’ambito dell’inchiesta per finanziamento illecito al singolo Parlamentare. Nel corso dell’udienza odierna è emersa una rivelazione sul noto politico Massimiliano Iacobucci, ex consigliere regionale di Alleanza regionale, coordinatore cittadino del Pdl a Bordighera e candidato alle scorse elezioni europee nelle fila del Nuovo Centrodestra. Il Maresciallo Bosticco dei Carabinieri di Alassio ha infatti, raccontato che l’avvocato Bruno Santini lo avrebbe informato del fatto che anche altri esponenti del centrodestra tra cui Iacobucci erano assuntori di stupefacenti. 

In aula l’ex Ministro accompagnato dagli avvocati Elisabetta Busuito e Marco Mangia.
Il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo ha chiesto di inserire nella lista testimoni anche Eugenio Minasso, non inserito nella lista testimoni per una dimenticanza e ha congedato il maresciallo De Nicola perché non indispensabile per l’accusa.

L’UDIENZA: 

Il P.M. Bogliolo: “Avanzo la richiesta di inserire Eugenio Minasso nella lista dei testi visto il suo presunto coinvolgimento come assuntore di stupefacenti”.
Le parti hanno acconsentito a riconoscere l’attività processuale svolta dal precedente giudice. Si acquisisce la trascrizione del discorso politico di Scajola in cui avrebbe “minacciato” Minasso.

“A fronte di una registrazione integrale – ha chiesto l’avvocato Busuito – si chiede l’esclusione del teste Minasso”. Il pm si oppone.

La deposizione dell’Ispettore capo della Polizia Postale Ivan Bracco:

Bogliolo: “Dovrebbe chiarire al giudice l’esito della perquisizione presso l’ufficio dell’On. Scajola che ha portato al sequestro dell’informativa dei Carabinieri del 97”.

Bracco: “Il 18 aprile del 2013 si procedeva alla perquisizione dell’indagato per il reato del finanziamento illecito al singolo Parlamentare. La perquisizione in via Matteotti ha permesso di rinvenire sulla scrivania la notizia di reato della stazione dei carabinieri di Imperia. Il documento è stato trovato a lato della scrivania dove era presente un contenitore in pelle e vicino era presente questo documento. Era presente Roberta Sacco e l’avv. Varaldo in rappresentanza dell’indagato. Abbiamo atteso che arrivasse l’avvocato su richiesta dell’indagato. È stata posta la mia firma, della Sacco e di Varaldo sul documento. Il documento era a fianco della scrivania, sul lato sinistro. Nella cartellina in pelle c’erano altri documenti e una cassetta di sicurezza posta a lato e abbiamo trovato dei documenti riservati che abbiamo acquisito. Abbiamo trovato documentazione proveniente da Polizia di Stato e documenti riservati del Ministero dell’Interno”.

Bogliolo: “Era presente la Sacco, ha dato qualche spiegazione?
Bracco: “Non dava spiegazione perché non entrava nel contenuto dei documenti”.

Bogliolo: “Sono stati fatti tabulati telefonici riferite al telefono cellulare di Scajola. Avete denotato contatti tra Scajola e Minasso?
Bracco: “No, nessun contatto”.

Nessuna domanda da parte della difesa.

La deposizione del Maresciallo Capo Mauro Bosticco. dei Carabinieri di Alassio.

Bogliolo: “Abbiamo una annotazione di polizia giudiziaria del 12.1.1998 – redatta da anche Galante Luigi dei Carabinieri, la riconosce?”.

Bosticco: “Confermo che l’annotazione è stata redatta da me. Ho curato l’attività di indagine”

Bogliolo: “In base a questa annotazione è stata sviluppata un’attività di indagine?”.

Bosticco: “L’indagine è nata sulla base di una notizia avuta da fonte confidenziale considerata attendibile. Fatta l’annotazione, e con l’ausilio tecnico di intercettazioni telefoniche abbiamo fatto arresti per traffico di droga”.

Bogliolo:“È uscito come assuntore Minasso Eugenio?
Bosticco: No, non è segnalato e non abbiamo avuto riscontri obiettivi e oggettivi di ciò. In quell’indagine non ho avuto a che fare con Minasso. Successivamente il Minasso mi avvicinò in una spiaggia e mi raccontò che c’era in giro questa annotazione e che era stata oggetto di divulgazione”.

Bogliolo: “Lei ha avuto a che fare con Poilucci o Santini?

Bosticco: “L’avvocato Poillucci difendeva uno dei veri indagati del processo per droga. In quel periodo l’avvocato Santini mi avvicinò dicendomi che non c’era solo il Minasso che poteva essere assuntore ma anche altri soggetti politici del suo partito che assumevano. Fece riferimento a Iacobucci che era all’epoca in alleanza nazionale. Minasso e Santini erano entrambi in alleanza nazionale e ricordo che doveva esserci qualche elezione. Ho avuto l’impressione che c’era una rivalità politica”.

L’avvocato Busuito: “Si presentò il Minasso per rappresentarle che qualcuno aveva avuto questa informativa. quando accadde?

Bosticco: “All’epoca c’erano delle elezioni, questa annotazione ha detto (Minasso) che l’aveva letta anche Fini., accadde dopo i nostri arresti per droga”.

La deposizione di Giuliana Fossati (Segretaria di Scajola):

“La conoscenza con Scajola risale parecchi anni fa. Ho sempre collaborato con lui nei diversi ministeri. Ho avuto un rapporto di lavoro con lui. Ero ai lavori pubblici ora alla toponomastica in Comune a Imperia. Lavoravo sia a Roma che a Imperia. Ho lavorato senza continuità. Sono rapporti di lavoro che può fare il Ministro o il sottosegretario. Io politicamente sono sempre stata vicina a Scajola si da giovane”..

Claudio Scajola : “È una mia fan”.

Bogliolo: “Mi serve che chiarisca il suo ruolo all’interno della segreteria di Scajola”.

Fossati: “Ad Imperia eravamo diverse persone. Quando è decaduto da Ministro non ho più collaborato, era il 2010. Eravamo diverse persone: c’era la dott.ssa Azzolina che si occupava della moglie del Ministro, la dott.ssa Carbonini che si occupava dell’ufficio stampa e che seguiva il ministro. La sig. Sacco che si occupava delle case, del personale. Rispondevo alle richieste degli elettori, degli incontri e degli appuntamenti”.

Bogliolo:”Mi serve capire chi si occupava della posta”.

Fossati: “La Carbonini quando c’ero io non si occupava della posta. Arrivava nella buca delle lettere esterna, condominiale. C’è una chiavetta e aprivamo. Se la smistavo io? Le bollette, fatture le da davo direttamente alla Sacco. Se c’era scritto personale tante volte non la aprivamo nemmeno. Arrivano tante lettere di lamentele e di richieste. Non catalogavamo la posta”.

Bogliolo:“Ha mai visto questo documento?”

Fossati: “Non ho mai visto quel documento, c’era una cartellina blu dove mettere la posta”.

La deposizione del giornalista Marco Preve.

Bogliolo: “Ha mai visto questi documenti?

Preve:“Si è la lettera anonima che avevo ricevuto e il verbale che ho consegnato alla polizia”.

Bogliolo: “Era in servizio a La Repubblica?”

Preve:Si lo ero e lo sono ancora”.

Bogliolo: “Come gli sono pervenuti i documenti?”

Preve: “Era una lettera anonima contenente un verbale dei carabinieri che era stata indirizzata alla redazione che mi è stata data perché mi sono occupato della cosa..

Bogliolo: “Sulla busta c’era scritto: “Candidato Pdl mafioso anche drogato un impresentabile”

Preve: “Era stata tenuta, avevamo fatto degli accertamenti e poi un articolo. All’epoca l’articolo era inserito e presentato come una serie di veleni e battaglie interne al centrodestra imperiese. L’allora onorevole Minasso aveva una contrapposizione con il gruppo di Scajola.Telefonai all’On. Scajola e gli chiesi un commento sulla voce che era circolata che potesse essere un’azione dell’On. Scajola e gruppi avversi a Minasso. Lui mi disse che non c’entrava nulla. La lettera arrivò anche in altre redazioni di giornali, il secolo anche su Imperia. Era una lettera che girava. Arrivò a Natale del 2012.

Bogliolo: “Deposito le lettere e gli articoli di giornali”.

Busuito: Riceve una lettera e ne riceve una seconda anche, mentre viene sentito il 26 aprile alle 11 poi torna più tardi alla Polizia Postale perché?

Preve: “Non mi ricordo se avevo portato o meno la lettera. Volevo aggiungere che ho trovato un’altra copia di un altra lettera”.

Busuito: “L’annullo del francobollo è del 6 febbraio del 2013”.

Busuito: “Gli articoli di giornale sono gli articoli antecedenti o posteriori alla ricezione di questa lettera?”

Preve: “Decidemmo di scriverne perché il documento era girato e sembra che appartenesse al dibattito politico. Nel frattempo c’erano stati questi articoli.
Quando sapemmo che se ne parlava in ambiti politici e l’appartenenza interna politica decidemmo di scriverne”.

Avv. Mangia.Questi articoli sono dei primi di dicembre riguardo ad un’assemblea del partito che avvenne ai primi di dicembre. A Natale lei non conosceva ancora l’informativa…”

Preve: “Scrissi un articolo della lettera in cui ricostruisco di faide e di velini. La polemica sul fatto quotidiano che l’On. avesse portato via degli atti dal Ministero. Io mi occupo di cronaca giudiziaria più che di politica”.

La deposizione di Roberta Sacco:

Sacco: “Ero segretaria dell’On. Scajola”.

Bogliolo: “Quando ha iniziato?”

Sacco:“Ho iniziato a collaborare nel 1990. Con il tempo è diventato Ministro. Ho lavorato sempre a Imperia. L’orario era flessibile. Io avevo a seconda dell’incarico dipendenti dalle cariche. Avevo dei contratti con Ministeri o dalla Cristoforo Colombo. Dal 2010 in poi avevo funzioni di segreteria. Da quando Scajola non era stato più nominato Ministro. La Carbonini rimase ancora un anno e la Fossati era andata via”.

Bogliolo: “Quando è cessato il suo rapporto di lavoro?”

Sacco: “È cessato dopo l’8 maggio dell’anno scorso perché indagata a Reggio Calabria. Io sono ancora imputata e il mio avvocato ha chiesto il rito abbreviato”

Bogliolo: “Lei avanza pretese di tipo economico nei confronti di Scajola?”

Sacco:“Io ho ricevuto una parte del trattamento di fine rapporto. Gli avvocati si sono messi d’accordo”.

Bogliolo: “L’ultimo periodo dopo il 2010 Scajola non fu più ministro. che rapporti c’erano?”

Sacco:Con la Carbonini collaboravamo. Io mi occupavo dell’ufficio. Giuliana non era più in ufficio e fissava gli appuntamenti. Poi me ne occupavo io. Con l’On. Scajola avevo un rapporto di lavoro e di affetto ma non ci frequentavamo al di fuori. Non avevamo frequentazioni esterne. Con la Fossati si conoscono sin da quando erano ragazzi. Con la Carbonini si davano del lei poi non lo so.”

Bogliolo: “Per quanto riguarda la posta?”

Sacco:Noi aprivamo la posta tranne le riservate personali. La smistavamo. Aprivamo la posta e poi leggevamo il contenuto. Da quando sono rimasta da sola era tutta all’attenzione dell’Onorevole. Le riservate personali e lettere anonime le mettevo sulla scrivania non le aprivo. La posta che aprivo veniva messa nella cartella della posta, le altre le apriva lui.

Faccio ricorso alla memoria. Non ricordo l’anno, potrebbe essere nel 2011 o nel 2012. Tra la posta ho visto un foglio con sopra scritto Comando dei carabinieri. Non ho letto il contenuto. Io poi non ho avuto notizia alcuna. Era un foglio senza busta piegato a metà nella cassetta delle lettere. In ufficio ero già da sola. Gente che metteva il curriculum, lettere anonime sono arrivate e sono protocollate. Io ho lasciato la lettera sul tavolo poi non ho più saputo nulla”.

Bogliolo: “Durante la perquisizione ha visto la missiva?”

Sacco: “In quel giorno mi hanno concesso di fare le fotocopie di quello che sequestravano. L’onorevole non c’era e quando è tornato abbiamo guardato tutti i documenti che avevano sequestrati per cercare di capire la provenienza”.

Bogliolo: “Si ricorda dov’era?”

Sacco:Era nella cartella blu della posta laterale. Non è vero che era in bella mostra. Essendo sola e molto agitata cercavo di fare molta attenzione. Con quello che ho passato ho rimosso. All’epoca ero sicura di quello che avevo dichiarato”.

Bogliolo: “”Lei ha mai parlato di questa annotazione? ”

Sacco.“Io ricordo che sono stata convocata e l’On. Scajola l’ho sentito ma non mi ricordo dov’era. La Fossati l’ho sentita per vedere se andavamo insieme all’interrogatorio. Non mi ricordo se ne abbiamo parlato. Mi avrà rassicurato”.

Bogliolo: “Si ricorda se Scajola le ha dato indicazioni su cosa dire alla Polizia?

Sacco:“No, non mi ricordo bene ma non mi ha dato indicazioni”.

La deposizione di Alessandra Carbonini (addetta stampa di Scajola):

Bogliolo:“Mi dica i periodi in cui ha lavorato per Scajola. Quali erano le sue mansioni?

Carbonini “Sono arrivata nell’ufficio del Ministro nell’autunno del 2001 fino ai primi mesi del 2012. Venivo regolarmente pagata. Inizialmente ho sempre avuto contratti legati al Ministero. Per il primo periodo avevo a mia disposizione un piccolo ufficio in Prefettura poi in via Matteotti. Si ero addetta stampa del Ministro. Io mi occupavo di tenere i rapporti tra il ministro e i giornalisti in Liguria.

Il mio rapporto è cessato nel 2012 verso il mese di aprile mi ha detto che non aveva più modo di pagarmi lo stipendio. Ho iniziato a collaborare con Repubblica edizione di Genova. Particolarmente dopo il 2010 mi occupavo anche della posta e smistarla. La prendevo dalla buca delle lettere. Sono capitate una o due lettere anonime. Io mi regolavo così: ritiravo la posta attorno alle 10.30 aprivo le buste e pinzavo la busta con la lettera e la mettevo nella cartella del ministro. Se notavo qualcosa di anomalo lo segnalavo a Roberta Sacco perché aveva più esperienza.

 

Bogliolo: “Ha mai visto questa nota o l’Onorevole le ha mai parlato o la Sacco? “

Carbonini “No.”

Bogliolo: “Depositiamo il verbale di Carbonini Alessandra”.

La deposizione del perito chimico dott. Riccardo Rumori:

Rumori: “Mi era stato richiesto di valutare eventuali congruità o incongruità dei tre documenti. Fotocopie o copie di questo documento ricevuto da Preve e quello ritrovato nello studio Poillucci. Dovevo verificare se fossero redatte con lo stesso mezzo di stampa, una comparazione miscoscopica”.

Bogliolo: “C’è stata una perquisizione studio legale Poillucci Santini per comparare i documenti in questioni”.

Rumori:Lo scopo era quello di verificare la compatibilità di questi due documenti sequestrati: le lettere dal giornalista Preve e “l’originale” dei Carabinieri.
Sono stati analizzati anche dei fascicoli provenienti dallo studio Poillucci. Non sono state trovate caratteristiche simili che possano far pensare che provenissero dallo studio Poillucci. Era impossibile determinare la data del documento. É molto probabile che dal documento originale e le successive fotocopie ci siano state delle fotocopiature successive.

Busuito: “Nella sua relazione i documenti a confronto “originale” e gli altri due o tre di confronto quali erano?”

Rumori: “Due erano quelli pervenuti al giornalista Preve e quello dall’avvocato Poillucci”.

Busuito: “Questi tre documenti derivavano da fotocopia diretta?

Rumori:“Alcuni”.

Busuito: “Si può dire che vengano dall’avvocato Poillucci?”

Rumori: “No.”

Al termine dell’udienza viene concordato tra le parti di eliminare la testimonianza del Capitano Pizziconi e di acquisire la relazione dello stesso del 22.4. 2013.

L’udienza è stata rinviata al prossimo 15 maggio dove verranno ascoltati i testimoni della difesa.

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