Imperia. Il Partito della Rifondazione Comunista Segreteria Provinciale di Imperia si è duramente lanciato contro altri partiti accusandoli di sfruttare a livello elettorale e strumentalizzando la tragedia dei migranti.
“Razzismo e xenofobia tornano quanto mai utili sotto elezioni: sono il letame che consente al fascismo di crescere rigoglioso. La Lega Nord e la destra “nostalgica” strumentalizzano la tragedia che ormai quasi ogni giorno si consuma nel Mediterraneo, specie di fronte alla Sicilia.
Decine di migliaia di migranti annegati gettano un’ombra sull’Europa e sull’Italia democratiche. Lo squallore qualunquista che ha accompagnato la politica degli ultimi vent’anni di berlusconismo, complice la Lega, ha immiserito la più parte degli italiani con meno diritti, più precarietà, più balzelli, più disoccupazione. In una situazione di aumento delle povertà è congeniale per le forze politiche reazionarie “reagire” dando ogni colpa all’immigrato di turno, con le solite squallide parole d’ordine: «ci rubano il lavoro», ma qualche italiano lo offre loro, oppure «lavorano in nero con la disoccupazione», perché molti datori di lavoro li assumono e li licenziano a singhiozzo!
Prendono contributi ma pagando le tasse come quegli italiani che le pagano esclusi i tanti evasori non immigrati! I problemi degli italiani sono ben altri, e vogliamo ricordare solo i più importanti: – lavoro. Alla faccia delle dichiarazioni di regime renziano la disoccupazione continua a salire, i giovani non trovano lavoro e, se lo trovano, sono costretti ad elemosinare stipendi e condizioni penose;
– riforma Fornero. Ha peggiorato la vita dei lavoratori: quarantatre anni e mezzo sono tragicamente troppi. È difficile per gli anziani arrivarci, pura utopia per i giovani sperare di accumulare così tanti anni di lavoro, visto che quando va bene entrano nel mondo del lavoro oltre i 30 anni di età;
– abolizione dell’art. 18. Voluta da Renzi e dal suo partito, con la complicità di altre forze politiche, ha sviluppato solo una cosa: la totale insicurezza di avere un lavoro fisso col quale fare progetti di piu lungo termine senza subire ricatti. Cosa fa un lavoratore che non sa se domani percepirà un salario? Semplice, non spende più un euro, alla faccia della ripresa economica. L’immiserimento si tocca ormai con mano, rendendo falsi quegli indici propagandistici di pseudoripresa tanto pubblicizzati dalla BCE e dal governo Renzi per infondere una artificiosa fiducia negli investitori: meno italiani badano alla propria salute a causa dei ticket, meno giovani proseguono la scuola e sempre di più vanno via dall’Italia in cerca di condizioni di vita migliori, esattamente come fanno i disperati che cercano di attraversare il Mediterraneo. Su una cosa siamo d’accordo, e cioè sul fatto che la questione immigrazione va affrontata con l’impegno di tutta l’Europa. Quell’Europa che, attraverso le sue politiche coloniali e predatorie di ieri e di oggi, e attraverso le cosiddette “guerre umanitarie” in medio oriente e in nord Africa, ha causato distruzione, impoverimento di intere nazioni, migliaia di morti e milioni di profughi. E tutto ciò senza “esportare la democrazia”, anzi, facendo emergere frange tribali o integraliste. Ma nel frattempo la solidarietà non può cessare se, come opportunisticamente fanno certe forze politiche per raggranellare qualche voto in più, ci si ostina a definirsi “cristiani”. Noi, da parte nostra, ci definiamo solamente “umani”.