24 Novembre 2024 08:42

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24 Novembre 2024 08:42

NUOVA PUNTATA DELLA RUBRICA “LIGURIA TERRA LEGGIADRA” CURATA DALLA BLOGGER ROBERTA BORIOLI: DOLCEACQUA

In breve: Dolceacqua è un esempio di come un borgo ligure,piccolo e dell’entroterra,sostanzialmente isolato dalla fonte primaria del turismo ligure,il mare, possa offrire al turista una meta da sogno, accostandosi alla modernità che il turista cerca, con manifestazioni, attrazioni e iniziative ma mantenendo sempre il dovuto rispetto alla magia che solo un borgo medievale di grande bellezza come può avere.

Dolceacqua

Prosegue “LIGURIA TERRA LEGGIADRA la nuova rubrica di ImperiaPost dedicata interamente alla nostra terra di Liguria.

La blogger Roberta Borioli, porterà il nostro giornale e tutti i nostri lettori alla scoperta della Regione valorizzando tutti quegli aspetti che definiscono il territorio, dagli scorci panoramici alle ricette liguri passando attraverso alle manifestazioni storiche dei borghi e le poesie degli scrittori. 

Questa rubrica si unisce alle diverse iniziative che Imperiapost ha intrapreso per la promozione del territorio come ad esempio il lancio del profilo Instagram IMPERIAPOST che in poco più di un mese ha già quasi 597 followers o la rubrica IMPERIA MON AMOUR curata dall’Arch. Cristina Tealdi o le #invasionidigitali organizzate con l’Associazione We Pesto e a Imperia con Isabella Ippolito Project Manager di Imperiapost

 

Dolceacqua è un borgo ligure medievale della Val Nervia che sorge lungo il torrente ominimo.

Il significato del nome del paese deriva dal latino “villa dulciada” ,ottenuto in età romana dal nome personale “Dulcius”(dolce) e trasformato poi nel dialettale “Dusaiga”.

La parte più antica del borgo, posta ai piedi del monte Rebuffao, è dominata dal Castello dei Doria e viene chiamata dagli abitanti Terra (Téra nel dialetto locale). Quella più moderna, chiamata il Borgo, si allunga sulla riva opposta, ai lati della strada che sale la valle.

 

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La storia di Dolceacqua si svolge proprio intorno al castello e nella casata dei Doria,a capo di Dolceacqua dal 1652.

Il primo nucleo del castello venne costruito nel XII secolo,alla sommità dello sperone roccioso che domina la valle. Nei secoli seguenti venne ampliato dai Doria,sviluppando il quartiere “Terra” seguendo le linee di livello ai gironi concentrici attorno alla rocca e collegati fra loro da ripide rampe. Quando anche tutto lo spazio fino al torrente fu occupato dalle case, il borgo crebbe in altezza,arrivando anche a sei piani,collegate tra loro da archivolti e pilastri.

 

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Ai piedi della Terra, la parrocchiale di Sant’Antonio Abate, di origini quattrocentesche, ingloba una torre angolare quadrata delle antiche mura, divenuta la base del campanile.

 

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E in un paese che di per sé è un’opera d’arte,la presenza di pittori,scultori e artisti di vario genere è indispensabile.

Botteghe e negozietti si susseguono l’un l’altro negli intricati carruggi, tra artigianatato locale o semplici souvenir per i turisti che vogliono portare con loro alla fine di una vacanza incantevole.

Grandi personalità vennero attirate dalla magia di questo magico borgo:

 Claude Monet fece la sua prima visita in Riviera a fine anno del 1883 in compagnia di  Pierre Auguste Renoir, per soli quindici giorni.

Fu talmente colpito dal fascino dei luoghi che appena rientrato a Giverny, manifestò subito il desiderio di ritornarci, infatti il 23 Gennaio 1884, Monet è di nuovo a Bordighera.

Durante questo suo nuovo viaggio “vagabondò” per la Riviera spingendosi fino nell’entroterra della val Nervia, fino a Dolceacqua, dove dipinse il ponte e il castello e così riportò nei suoi scritti dell’epoca:

“… il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza …”

 

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In ricordo del grande artista,dal 2011 il Comune di Dolceacqua ha posizionato due pannelli con la riproduzione di due quadri, nel luogo in cui Monet posizionò il suo cavalletto e li dipinse.

Oltre all’arte, Dolceacqua offre diversi prodotti tipici al turista che la visita,tra cui il superbo Rossese di Dolceacqua, famoso vino molto conosciuto e rinomato.

Un altro prodotto tipico ma meno conosciuto è la michetta,un dolce semplice ma con una storia centenaria alle spalle.

Nasce infatti dal trionfo del paese,ma soprattutto delle donne,dell’abolizione dello “ius primae noctis”, barbara pratica secondo cui ogni novella sposa doveva passare la prima notte di nozze con il duca o il barone del paese. A ricordo di questo momento storico fondamentale, le donne decisero di impastare un dolce dalla forma evidentemente allusiva al sesso femminile. Preparato l’impasto e cotte si precipitarono in piazza gridando :<< Omi, au, a michetta a damu a chi vuremu nui (uomini, adesso la michetta la diamo a chi vogliamo noi)>>.

E così il 16 di agosto venne proclamato il giorno della Festa della Michetta e ancora oggi dopo 700 anni  i ragazzi del Paese accompagnati dalla banda musicale, dal vino Rossese di Dolceacqua e con una festa itinerante per i carugi del Paese mantengano in vita questa tradizione.

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Dolceacqua offre diverse opportunità anche per gli appassionati di escursioni, che troveranno nel territorio circostante sentieri e percorsi di varia difficoltà in grado di far conoscere tutto il patrimonio ambientale e culturale della zona,tra cui la bellissima Dolceacqua – Terre Bianche, passeggiata tra gli ulivi e la macchia mediterranea e poi su strada asfaltata in direzione di Terre Bianche, territorio principe per la coltivazione della vite che dà origine alla rinomata D.O.C. del Rossese di Dolceacqua. La zona è chiamata proprio in questo modo proprio perchè qui si trova un tipo particolare di argilla famosa per fenomeni erosivi detti calanchi, nelle vicinanze si scorgono fortificazioni militari e resti di primitivi castellari.

 

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Dolceacqua non è solo un borgo da visitare ma anche una cittadina ricca di iniziativa e di idee per valorizzare al massimo non solo il proprio territorio ma anche realtà similari: Dolceacqua infatti è sede nazionale dell’Associazione Paesi Bandiera Arancione.

La Bandiera arancione è il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano; è destinato alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.

Il marchio ha validità biennale ed è subordinato al mantenimento dei requisiti nel tempo.

Nata da una iniziativa del Comune di Dolceacqua nel 2002 – quando i paesi certificati erano solo 16 – è costituita tra i paesi che hanno ottenuto dal Touring Club Italiano il riconoscimento della Bandiera Arancione: il marchio di qualità turistico ambientale per l’entroterra.

Accoglie oggi centinaia di comuni stretti in un ambizioso obiettivo: cogliere le opportunità connesse all’ottenimento della Bandiera Arancione, per essere strumento di promozione turistica, di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, di scambio culturale, confronto e crescita economica delle comunità locali coinvolte, attraverso progetti ed iniziative.

 

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Dolceacqua è un esempio di come un borgo ligure,piccolo e dell’entroterra,sostanzialmente isolato dalla fonte primaria del turismo ligure,il mare, possa offrire al turista una meta da sogno, accostandosi alla modernità che il turista cerca, con manifestazioni,attrazioni e iniziative ma mantenendo sempre il dovuto rispetto alla magia che solo un borgo medievale di grande bellezza come Dolceacqua può avere.

 

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