Emergono nuovi elementi sull’inchiesta sulla presunta inosservanza della pena di Amedeo Matacena che ha coinvolto tra gli altri anche la moglie Chiara Rizzo e l’ex Ministro imperiese Claudio Scajola. Nell’ordinanza di arresto nei confronti del faccendiere Vincenzo Speziali, il giudice per le indagini preliminari cita uno degli episodi che riguarderebbero anche l’uso improprio della scorta di Scajola utilizzata per recarsi ad Alassio e comprare un paio di calze da “Calzedonia” per la Rizzo.
“Scajola – è scritto nell’ordinanza – forniva la sua disponibilità che girava alla solita Sacco la quale, una volta individuato il prodotto richiesto in un altro Comune, Alassio, procedeva ad inviare la scorta di Scajola a ritirare le calze che servivano alla compagna del Matacena latitante”.
È questo quello che emerge da una serie di telefonate intercettate dagli investigatori della Dia riportate da “La Stampa”. I fatti sarebbero avvenuti il 27 febbraio 2014, occasione in cui, Stefano (uno degli agenti della scorta, ndr) si spostò da Imperia ad Alassio per comprare delle calze per la Rizzo su indicazione della segretaria di Scajola, Roberta Sacco.
La richiesta sarebbe arrivata dalla stessa Chiara Rizzo che avrebbe chiamato l’ex Ministro Scajola. In quell’occasione la Sacco avrebbe anche detto alla scorta: “benzina e autostrada a parte” facendo intendere che sarebbero dovute essere conteggiate diversamente.
Nelle telefonate intercettate si sente anche un membro della scorta, Stefano, dichiarare che non ce la fanno più con il comportamento che sta avendo Scajola nei loro confronti.