Imperia – Il consigliere comunale di “Imperia Cambia” Paolo Re interviene in merito alla sua decisione di non sostenere alle prossime elezioni regionali il partito “gemello” Liguria Cambia e conseguentemente la candidatura di Luca Lanteri a consigliere regionale. Nelle scorse settimane, infatti, dopo la notizia pubblicata da ImperiaPost il clima nel gruppo “Imperia Cambia” si è fatto molto pesante. Dopo l’ultimo “affronto” di Re, Natalia Ricco ed Ester d’Agostino relativo al voto in dissenso alla maggioranza sulla mozione sullo stop degli aumenti Tari proposta dalla minoranza, i tre sono stati cancellati dalle chat di gruppo.
Questo presupposto mi rende libero di intraprendere nelle prossime elezioni, insieme ad alcuni amici , la strada che più ritengo idonea al mio pensiero. La mancata differenziazione tra le due realtà , precisate pubblicamente solo di recente, avrebbe potuto creare confusione tra gli elettori poiché con una operazione poco chiara veniva utilizzata la base, spesso inconsapevole, di Imperia Cambia.
Mi sia poi concesso sottolineare che proprio nel modo di procedere, in quello che sembrano essere stati l’approccio politico e le trattative con gli altri partiti, così come nella scelta della candidatura non si intravvede un grande cambiamento rispetto alle vecchie dinamiche politiche.
Va infine rilevato che , come più volte condivido con alcuni amici, consiglieri, candidati e sostenitori a vario titolo, i più recenti sviluppi nell’impostazione dell’attività politica e amministrativa nazionale, regionale e locale potrebbero significativamente mutare anche il quadro politico cittadino”.
ImperiaPost ha contattato Paolo Re per chiedergli un commento sulla decisione del primo cittadino Capacci relativa all’intitolazione dell’Incompiuta non più a Bartolomeo Re, zio di Paolo ed ex sindaco di Imperia, così com’era stato deciso nelle scorse settimane ma, accogliendo l’appello del sindaco di Diano Marina, ad una personalità di alto prestigio magari del mondo dello sport. Una decisione che è arrivata proprio all’indomani del voto contrario e che è stata interpretata dagli osservatori più attenti come una ripicca.
“La cosa si commenta da sola”. Questo è stato l’unico commento, lapidario, del consigliere.