Prosegue “LIGURIA TERRA LEGGIADRA” la nuova rubrica di ImperiaPost dedicata interamente alla nostra terra di Liguria.
La blogger Roberta Borioli, porterà il nostro giornale e tutti i nostri lettori alla scoperta della Regione valorizzando tutti quegli aspetti che definiscono il territorio, dagli scorci panoramici alle ricette liguri passando attraverso alle manifestazioni storiche dei borghi e le poesie degli scrittori.
Questa rubrica si unisce alle diverse iniziative che Imperiapost ha intrapreso per la promozione del territorio come ad esempio il lancio del profilo Instagram IMPERIAPOST che in poco più di un mese ha già quasi 621 followers o la rubrica IMPERIA MON AMOUR curata dall’Arch. Cristina Tealdi.
Un borgo con una storia affascinante, la storia di un paese che ha saputo rinascere dalle proprie ceneri e diventare altro,qualcosa di nuovo,particolare e unico: questa è Bussana Vecchia.
Ma per parlare di Bussana Vecchia bisogna appunto descrivere la sua storia,fatta di sofferenza e di perdita:
Mercoledì 23 Febbraio 1887 una violenta scossa di terremoto colpì l’ entroterra sanremese, danneggiando gravemente l’ abitato di Bussana.
Numerosi abitazioni vennero distrutte e anche i simboli del paese,tra cui l’antico castello e la chiesa di S.Maria delle Grazie subirono danni gravissimi.
Così nelle testimonianze d’epoca, viene rivissuta la terribile esperienza del terremoto:
“Era il primo giorno di quaresima, alle ore sei e venticinque.Il parroco di qui aveva imposto le sacre Ceneri all’ ultimo giunto…quando parve che la mite brezza di poco prima si fosse d’un subito cambiata in un vento furioso, il quale aumentava in un crescendo spaventoso. La terra si scuote, traballa, a lungo ondeggia, poi si aggira vorticosa; si direbbe il finimondo: si odono rumori diversi di muri caduti, di legname che si spezza, di ferro che si torce, ma ad un tratto i diversi frastuoni, le grida disperate sono vinte da un sordo e cupo rimbombo, che vince tutti gli altri.”
Era la volta che cadeva. Fin dal primo sussulto il parroco capì il pericolo imminente e dall’altare gridò: “Terremoto, terremoto, salvatevi!” La gente, quasi per istinto, si rifugiò nelle cappelle laterali ed egli sotto l’ arco della porticina della sacrestia. Il fitto polverio prodotto dalla caduta della volta immerse la chiesa nella più grande oscurità.
Passando tra i frantumi e rottami giunse alla balaustra, alzò gli occhi al cielo e vide le stelle. Il solo arco sovrastante al presbiterio e gli archi delle cappelle erano in piedi.
Centinaia di persone vennero seppelite dai detriti,un piccolo paese ben organizzato e funzionante venne spazzato in pochi minuti.
I pochi abitanti rimasti , dopo aver vissuto per alcuni anni in abitazioni di fortuna, decisero di trasferirsi più giu a valle e il comune di Sanremo chiuse ogni accesso al paese.
Fu così che Bussana Vecchia divenne un borgo fantasma.
Ma può un borgo affascinante,caratteristico e ricco di storia come Bussana Vecchia finire i suoi giorni così,dimenticato da chi ci abitava e sconosciuto a chi è venuto dopo?
Per circa sessant’anni Bussana è rimasta “addormentata” in attesa che qualcuno venisse a svegliarla.
Tra le rovine delle case crebbe una rigogliosa vegetazione che con il passare del tempo nascose i danni causati dal terremoto, fino a che negli anni ’60, un’artista piemontese, Clizia, lanciò l’idea di fondare una comunità internazionale di artisti proprio a Bussana.
Ecco che il borgo medievale ricominciò a vivere, artigiani e artisti provenienti dall’Italia e dall’Europa incominciarono i lavori di restauro, dalle strade alle case, rispettando la struttura urbanistica medioevale del borgo. I materiali impiegati per la ricostruzione furono le tegole, le pietre e i mattoni recuperati dalle macerie. Le grandi vetrate che caratterizzano i laboratori e le abitazioni nacquero dal genio dei restauratori; infatti quando le crepe e gli squarci erano troppo grandi vi inserirono le grandi lastre di vetro.
Molti artisti abitano negli anni la bella Bussana: nomi famosi come appunto Clizia,Vanni Giuffré,ma anche attuali quali Peter Van Wel,Franco Brunatto,Antonio di Michele,Laura Lapis e molti altri.
Oggi Bussana Vecchia ospita botteghe e laboratori artistici ed artigianali di ogni sorta, dall’oreficeria all’artigianato, dal design alla botanica. Il borgo è ritornato a vivere, circondato da un’atmosfera del tutto particolare che ogni anno attira migliaia di turisti, desiderosi di scoprire quale sortilegio aleggi nell’aria di questo borgo medioevale risorto a nuova vita sulle colline sanremesi.
Invito tutti a fare un giro a Bussana,per scoprire come un borgo abbandonato,con l’amore di chi ci ha abitato o chi l’ha scoperto,possa trasformarsi in un museo all’aria aperta,dove si respira arte,cultura e creatività in ogni angolo.
Un grazie di cuore al signore de il Giardino tra i ruderi che,in una mattina di aprile,ha deciso di accompagnarmi alla scoperta del suo amatissimo borgo.L’amore e la dedizione per la propria terra che ho letto nei suoi occhi non la dimenticherò mai.Grazie!!!!