22 Novembre 2024 23:59

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22 Novembre 2024 23:59

REGIONALI 2015. LAVORO, DIPENDENTI AGNESI E CANDIDATI DEL PD A CONFRONTO. LAZZARINI: “TROPPE TRATTATIVE MASSONICHE E SEGRETE”/IL RESOCONTO

In breve: Presenti al dibattito i candidati: Giovanni Barbagallo, Monica Barra, Massimo Donzella e Riccardo Giordano.

Collage incontro pd

Imperia  – Si è svolto ieri pomeriggio, alla società operaia di Porto Maurizio, l’incontro organizzato dai “Giovani Democratici” e dai circoli del Partito Democratico cittadini con i quattro candidati del PD al consiglio regionale: Giovanni Barbagallo, Monica Barra, Massimo Donzella e Riccardo Giordano. Al centro dell’incontro le tematiche relative al lavoro e allo sviluppo economico del territorio imperiese. Presente anche una delegazione dei lavoratori del pastificio Agnesi.  

“I centri per l’impiego – ha detto Monica Barra – devono tornare ad avere un ruolo fondamentale per aiutare le persone a trovare lavoro. Bisogna fare degli incontri tematici per sensibilizzare sulle problematiche relative alla mancanza delle infrastrutture nel nostro territorio. I ragazzi devono entrare in quella che è l’ottica lavorativa, non vanno neanche a giocare a palla, stanno solo davanti al Pc.  I centri per l’impiego non vanno accentrati, i bisogni sono sul territorio. Al centro per l’impiego non si trova lavoro perché non si ha professionalità, bisogna pensare maggiormente alla formazione”.  

“Auspico – interviene l’assessore uscente Giovanni Barbagallo – che nella prossima legislatura, vista la situazione di grave crisi ci si prefigga come primo obiettivo quello di creare occasioni di sviluppo. L’ottimizzazione della spesa è importante così come rendere produttivi i fondi europei a disposizione della Regione. La disoccupazione giovanile è molto alta e i consumi sono molto ridotti. La Regione può fare la sua parte. attraverso la formazione professionale. Per esempio è sono stati attivati corsi per la gestione della filiera dal bosco così da avere una classe lavorativa preparata su questi temi. L’obiettivo è quello di ottenere un’inversione di tendenza sulla disoccupazione. Nella nostra provincia le occasioni di sviluppo ci sono e sono  legate a quello che è il territorio. Clima e ambiente sono favorevoli e bisogna trasformare le debolezze in risorse. Bisogna investire sull’agroalimentare di qualità. La gestione del turismo e del territorio nel suo complesso, anche tramite le infrastrutture, sono aspetti fondamentali sui quali investire.. 

La provincia di La Spezia ha valorizzato il territorio molto bene. Nel ponente abbiamo un entroterra molto competitivo, il più bello della Regione. Abbiamo molti vitigni autoctoni. L’escursione termica di Ospedaletti è la più bassa di Europa, la vicinanza del mare alla montagna, sono particolarità che vanno valorizzate e potenziate. I progetti di sviluppo devono essere finalizzati alla creazione di posti di lavoro. La Liguria ha delle potenzialità, penso che la prossima legislatura possa essere decisiva per il suo rilancio”.  

Massimo Donzella: “Credo che per ogni tipo di scelta di programmi noi dobbiamo fare dei riferimenti specifici al principio dei vasi comunicanti: Regione – Stato. Io credo che le riforme che questo Governo sta realizzando anche in tema di semplificazione, il decreto del fare, il Job act. (Contratto di lavoro a tutele crescenti) facciano parte di un percorso di riforme fondamentale per questo Paese. Nel passato meno recente i nostri predecessori sono stati migliori di noi.Questa è una terra di premi Nobel. Dobbiamo ragionare in termini di vocazioni: quella turistica e agroalimentare proiettate verso l’eccellenza. Pensando al turismo e a queste possibilità di turismo, il nostro obiettivo è creare i presupposti affinché ci sia lo sviluppo. La Regione deve fare da garante e consentire ai giovani attraverso il micro credito di finanziare delle idee e delle imprese. I nostri avversari dicono che i nostri interventi non creavano ricchezza. Allora ho indicato l’oltre miliardo di euro di investimenti fatti in questo territorio. Se creo tutta una serie di situazione che garantiscono poi altri interventi con la messa in sicurezza dei torrenti, di infrastrutture allora ho creato ricchezza. Io credo che le infrastrutture siano il primo elemento su cui puntare e che possano creare attrazione dall’estero. Le culture intensive ci obbligano a dare qualità. Non è pensabile che il nostro olio costi meno di 30 euro al litro. La pista ciclabile deve partire da Mentone così si attrae il turismo. Non ci possiamo più permettere di sbagliare”.

Riccardo Giordano: “In campagna elettorale abbiamo il brutto difetto di buttare tutto che è stato fatto nei cinque anni precedenti. Ci viene imputato che non abbiamo fatto niente. Sul lavoro ci è stato detto che abbiamo solo fatto i lavori sui comuni. Gli interventi fatti li hanno chiesti dalle comunità. I comuni e le province presentavano i progetti e la Regione li finanziava. Ci siamo messi a disposizione delle esigenze del territorio. Siamo in una crisi evidente a livello nazionale e la Regione Liguria di conseguenza. In italia il tasso di disoccupazione è del 12,7 % in Regione è del 10,8% .

 Non è vero che abbiamo il peggior risultato del nord-ovest. La Lombardia che è una regione virtuosa in tutta Italia è due punti sotto la Liguria, la Puglia è al 19%. Adesso passa il concetto che siamo la peggiore regione del nord ovest. Tirreno Power, Piaggio, Fincantieri, la Regione è intervenuta e ha fatto i salti mortali per far si che non chiudessero. Per quello che riguarda il trasporto pubblico locale, per RT ha messo a disposizione 10 milioni di euro per garantire la continuità e anche all’Agnesi è stata molto vicina. Accanto a queste trattative è stato fatto un fondo nazionale per la cassa integrazione per 18 mila lavoratori. La Regione anticipa tre mensilità per chi ha perso il lavoro. Sono numeri importanti e sono il segnale di una grossa attività per tutelare il lavoro e garantire i lavoratori. Per quanto riguarda le speranze. I segnali legati ai consumi interni vanno verso le condizioni di miglioramento. Per l’agricoltura è stato fatto un lavoro enorme sono stati spesi 22 milioni di euro. Avevamo 5-6 mila aziende agricole che davano lavoro a 18 mila ora non ci sono più. Dobbiamo pensare di puntare ad un turismo di qualità sfruttando il nostro territorio e la sua particolarità. Molto del turismo si è spostato nelle case, negli appartamenti”.

Gigi Lazzarini (RSU Agnesi): “Ieri sono stato da Salvini, oggi da voi e poi da Toti in attesa che ci riceva la Paita. Sono finito in politica perché veniamo contattati per calamitare dei voti. Sentiamo parlare dei problemi della Liguria e del lavoro. Sui numeri, ho letto che il sindaco Capacci è il 7° sindaco più amato d’Italia, oggi forse avrebbe il 10%. Io dò per scontato che mia figlia non troverà lavoro a Imperia. Io faccio parte di quelli che è stato messo alla porta. Nel 2008 ho scelto di demansionarmi da impiegato a operaio. Ho un lavoro e un guadagno almeno per il momento. Fino all’anno prossimo Colussi garantisce il lavoro. Fino a qualche anno fa producevamo 85 mila, l’anno scorso 42 mila. Quest’anno faremo molto meno, produciamo circa 1000 tonnellate a settimana. A partire da lunedì prossimo saremo fermi una settimana poi dal 4 giugno di nuovo fermi. La Regione si è interessata con un tavolo di cui non abbiamo mai fatto parte. Le trattative massoniche e segrete a noi non sono mai state aperte Noi qua chiediamo non la garanzia del posto di lavoro, che non ci potete dare, ma l’impegno di portare a Genova la nostra problematica. A maggio dovevamo andare al Ministero che poi è stato bloccato per presunte trattative genovesi. L’azienda non vuole presentare il piano industriale. Lo aspettiamo dall’anno scorso dal 25 giugno. I sindacati ci hanno tappato le ali e spezzato le gambe dicendoci di non fare sciopero. L’8 settembre Capacci ha detto di aver fatto un incontro segreto con Colussi che lo aveva tranquillizzato. Il loro intento non è spostare la produzione a Imperia ma a Fossano. Nell’entroterra forse qualche azienda che non potrà ricollocare le 103 persone.  Ma i 53 dipendenti delle ditte e i camionisti? Abbiamo perso 6 mila firme per bloccare la variante senza una garanzia ma qualcuno in questa sala ha votato per lasciarla. Di idee, noi, ne abbiamo una valanga ma non veniamo ascoltati. Colussi è un presuntuoso. Sappiamo che l’anno prossimo finiremo di lavorare. Le promesse elettorali poco mi incoraggiano per il futuro mio e dei miei figli. Ma quando il sindaco in persona ha avuto due incontri tecnici e ha rassicurato i lavoratori vuol dire che sul piatto ci sarà stato qualcosa o no?. Abbiamo chiesto un confronto con Capacci ma non ce l’ha mai concesso”. 

Giovanni Barbagallo: “La vicenda Agnesi è emblematica delle occasioni perdute nel settore dell’agroalimentare. Bisogna puntare sulla pasta di qualità e sull’agroalimentare. Ci siamo illusi che queste persone avessero uno straccio di piano industriale ma così non è stato. La Regione si è messa a disposizione dell’azienda e si è messa a disposizione per finanziare in parte un piano di rilancio. Non si è capito cosa vogliono fare. Dobbiamo insistere che il Ministero faccia la sua parte e che si faccia dire dall’azienda quello che vuole fare. Facciamo un incontro a Imperia con i sindacati, il sindaco Capacci e l’assessore regionale competente”.  

Massimo Donzella:Ho avuto un contrasto forte per l’atteggiamento in modo quasi stucchevole da parte dell’azienda. I costi che derivavano erano secondo loro superiori ai profitti”.  

Giordano: “Bisogna fare in modo che la situazione si sblocchi attraverso la pressione”.   

L’incontro è terminato con un intervento sulla funzione della Regione relativamente all’assistenza degli anziani.

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