“Nel momento del bisogno Capacci ha fatto come Schettino, ha abbandonato la nave. E io come fece il Comandante Gregorio De Falco gli dico: “Torni subito sulla nave ca…”. A parlare è il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Antonio Russo che affida a ImperiaPost il suo sfogo.
“Quello che sta avvenendo in questi giorni è davvero incredibile. Sembra che la Tares sia figlia di nessuno vogliamo scommettere che alla fine l’abbiamo messa noi del Movimento Cinque Stelle la Tares? Sia il PD che il PDL si stanno sbracciando per riconoscere i le problematiche e i diritti dei commercianti ma sono loro che potevano e dovevano intervenire e non hanno mosso un dito.
In sei mesi non ne hanno azzeccato una, hanno come priorità quella di curare i loro interessi. In questi mesi potevano verificare se la Tares avrebbe messo in ginocchio il tessuto commerciale imperiese ma così, purtroppo, non è stato.
Il Commissario Marchione ha fatto solo ciò che gli competeva, ovvero, applicare le tariffe come prescrive la legge nulla di più. L’amministrazione Capacci forse era troppo occupata a trovare posti di lavoro all’interno del Comune come quello per l’autista e della segretaria del sindaco oltre che assegnare incarichi legali a un “trombato” alle scorse elezioni amministrative.
Si aspettavano forse che la gente stesse zitta? Avrebbero dovuto avvertire i cittadini e avvertirti dell’arrivo di queste bollette, invece abbiamo registrato solo il silenzio nei confronti di una tassa che sta ammazzando tutti. In questa situazione il sindaco cosa fa? Parte per gli Stati Uniti. In Italia abbiamo avuto un altro che ha pensato agli affari della sua azienda. Ormai i risultati dell’amministrazione Capacci sono sotto gli occhi di tutti.
Il sindaco ha fatto il suo giretto all’Agnesi e abbiamo visto com’è andata a finire, ha scritto ai dipendenti della Seris garantendo la salvaguardia dei posti di lavoro e ora sta privatizzando anche se non è più obbligato a farlo. Mi chiedo se in questi sei mesi si è fatto un esame di coscienza. Questa amministrazione sta coprendo le sue debolezze e la sua incapacità con l’arroganza.
Per quanto riguarda la decisione di corrispondere 96 mila euro, dopo i 46 mila già spesi, ad un “controllore” per il contratto confermiamo la nostra contrarietà. È inconcepibile andare a fare un altro appalto per controllare ciò che gli uffici comunali conoscono benissimo. Il controllo lo deve fare il dirigente per cui è pagato profumatamente. L’ing. Giuseppe Enrico si deve assumere l’onere di controllare e se non è in grado o se non ha tempo allora rimetta le deleghe all’ambiente. Questi soldi che sono stati messi a bilancio per il controllore della Tra.De.Co. vengano impegnati per alleggerire la Tares ai cittadini imperiesi. Ribadisco la mia disponibilità ad assumere questo impegno gratuitamente nell’esclusivo interesse della collettività”.