Prosegue l’impegno di Massimo Donzella, candidato del PD alle elezioni regionali e vicepresidente del consiglio regionale uscente, per lo sviluppo economico del territorio. Dopo aver firmato gli impegni con la Confartigianato, Donzella ha ora risposto alle domande sui temi prioritari posti dalla CNA di Imperia.
1. INFRASTRUTTURE, VIABILITA’, MOBILITA’
Al centro delle questioni relative alla mobilità nell’imperiese si ritrovano senza tema di smentita: da un lato il tema del trasporto ferroviario e, dall’altro, il fondamentale snodo dell’Aurelia bis.
Per quanto concerne il raddoppio ferroviario Andora-San Lorenzo al Mare, vale la pena di rimarcare come la fine dei lavori sia stata prevista da Ferrovie dello Stato per dicembre 2015. Per quanto riguarda, invece, il tratto Finale-Andora, occorre apprezzare come all’interno della legge di stabilità siano stati inseriti per 15 anni 15 milioni di euro, sicché Ferrovie e Governo sono – allo stato attuale – in grado di attivare circa 230 milioni di euro di finanziamento copribili attraverso i fondi previsti dalla legge di stabilità, ovvero quelli necessari a lavorare rapidamente sul primo lotto.
L’Aurelia bis sanremese sino a Pian di Poma è l’altra priorità della grande viabilità in Liguria. Si è giunti alla fase conclusiva della progettazione intraprendendo un dialogo serrato con gli enti locali e con tutti i soggetti interessati, per recepire le diverse esigenze, di cui tenere conto al momento delle scelte tecniche finali. Quanto al finanziamento e alla realizzazione dell’opera, è necessario inoltre puntare alla messa in sicurezza delle gallerie autostradali, che nella Liguria rappresentano ben il 19 per cento di quelle presenti in tutta Europa. Si tratta, in ogni caso, è bene ribadirlo di un investimento complessivo di circa un miliardo e 100 milioni, che dovrebbe essere completato entro il 2019. Regione e Ministero si stanno attivando affinché l’Europa li sostenga nel reperimento dei finanziamenti oltreché nel definire una nuova modulazione dei rapporti con i soggetti concessionari autostradali, per destinare una quota delle risorse alla realizzazione di una viabilità alternativa che sarà particolarmente utile durante i lavori nelle gallerie.
2. SVILUPPO TERRITORIALE
La Liguria ha delle eccellenze inviabili: frutta, verdura, olio ed i paesaggi più belli d’Italia, come ha affermato a Sanremo, in una recente occasione, Oscar Farinetti.
Il Ponente ha dalla sua un sistema di valori unico che si ritrova nei suoi prodotti e nelle sue esperienze. Occorre, per questa ragione, costruire prodotti turistici competitivi elaborati sulla base di un monitoraggio e di un’analisi dei flussi turistici attuali in Riviera. Accanto alla strategica offerta balneare, serve impegnarsi per potenziare il turismo culturale ed enogastronomico includendo anche il nostro magnifico entroterra – a cui sono particolarmente legato – che costituisce un’imprescindibile risorsa del nostro territorio. Si tratta di arrivare a rendere il Ponente una tra le meta prescelte per un turismo selezionato e consapevole.
Servono, inoltre, per lo sviluppo della nostra provincia incentivi diretti a sostenere progetti di ricerca e sviluppo, ivi compresi quelli di “innovazione spinta”, che prevedano diversificazione e/o riconversione di attività esistenti al fine di consentire alle imprese di sviluppare nuovi brand e nuovi mercati.
Occorre, infine, un progetto regionale finalizzato a “facilitare” gli insediamenti produttivi sul territorio, garantendo percorsi autorizzativi e di incentivazione per le imprese. La cancellazione dell’IRAP per nuove imprese per il primo triennio di attività – proposto da Raffaella Paita – costuisce un’intelligente proposta nella giusta direzione.
3. WELFARE
Serve un governo della Regione attento alle varie fragilità presenti sul nostro territorio che sappia innovare il welfare, in modo da recepire i bisogni dei cittadini grazie all’interazione di diversi ambiti: sanità, sociale, scuola e cultura.
Il percorso di revisione riformatrice non può ignorare una politica sociale innovativa che richieda ai Comuni associati di divenire il centro di governo di una rete di soggetti pubblici e privati che, in modo coordinato, assumano collettivamente la responsabilità di realizzare un progetto complessivo per il benessere della comunità, al di là degli specifici ruoli e interessi individuali, rendendo necessario un metodo di coprogettazione con gli stakeholder della Comunità ed il terzo settore.
Bisogna, inoltre, ripartire dalla centralità delle persone e del territorio attraverso una rilettura dei bisogni, ridando spazio e visibilità alle persone nelle politiche sanitarie. I Piani di Rientro e la rincorsa ai tagli rischiano di far prevalere un’impostazione economicistica rispetto alla necessità di profondi processi di riorganizzazione dei servizi e della intera governance regionale sanitaria; occorre quindi procedere celermente, ad esempio, dalla razionalizzazione della rete ospedaliera e alla ridefinizione della mission dei diversi ospedali (ospedali territoriali di comunità, ospedali di eccellenza) nonché della reti di emergenza sino alla razionalizzazione degli acquisti relativa ai farmaci. Ciò consentirà di abbattere ragionevolmente le liste d’attesa, migliorando nel contempo il servizio reso ai cittadini.
Comunicato elettorale.