26 Dicembre 2024 04:24

26 Dicembre 2024 04:24

Prosegue l’inchiesta sull’ex “montagna di terra” nell’area di cantiere del porto turistico. Stamattina in Procura ascoltato il dirigente del settore porti del Comune Pierre Marie Lunghi

Un'immagine di repertorio relativa ai lavori di smaltimento della "montagna di terra"
Un’immagine di repertorio relativa ai lavori di smaltimento della “montagna di terra”

Prosegue l’inchiesta della Procura della Repubblica di Imperia sull’ormai famosa “montagna di terra” che ancora oggi, in parte, insiste nell’area di cantiere del nuovo porto turistico di Imperia. Questa mattina, gli investigatori hanno ascoltato il dirigente del settore porti e demanio del Comune di Imperia, l’ing. Pierre Marie Lunghi.

All’epoca della prima tranche dell’inchiesta sul porto turistico il Pubblico Ministero Maria Antonia di Lazzaro aveva indagato e poi contestato all’ex presidente della Porto di Imperia S.P.A. Paolo Calzia il reato di occupazione abusiva di suolo demaniale. Nel corso delle indagini si è cercato anche di capire la provenienza (in parte dall’autorimessa,ndr), dei circa 40 mila metri cubi di terra che componevano la montagna poi quasi del tutto smaltita nel corso del 2011.

Parte di quella terra è servita per coprire il depuratore, altra è andata in discarica ma l’inchiesta è stata “riaperta” in quanto si tratta di un reato permanente che è contestabile sino a quando non verrà rimosso sino all’ultimo sassolino. Per questo motivo l’attuale amministratore unico potrebbe essere raggiunto da un’avviso di garanzia per occupazione abusiva di suolo demaniale.

Pierre Lunghi
L’ing. Pierre Marie Lunghi

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