Imperia – Cinquanta sentinelle in piedi hanno vegliato questo pomeriggio davanti al Comune di Imperia in difesa della famiglia tradizionale, contro le unioni civili di persone dello stesso sesso, contro la possibilità di adozione da parte di una coppia gay o lesbica, contro la pratica dell’utero in affitto e contro il DDL Fedeli sull’insegnamento dell’educazione di genere.
Gli attivisti, scortati da un’imponente servizio d’ordine della Polizia di Stato (è giunto anche un reparto della Celere da Genova, ndr) e dei Carabinieri hanno letto un comunicato e poi hanno “vegliato” per circa un’ora concludendo con un altro testo in difesa delle loro idee.
Non ci sono stati problemi o contestazioni di sorta, a parte un gruppetto di giovani, identificati dalla Digos che sono rimasti a debita distanza per poi avvicinarsi al termine della veglia per confrontarsi con gli attivisti.
“Siamo qui a tutela della famiglia, – ha commentato Giorgio – contro il disegno di legge Scalfarotto e contro la teoria del tender con il disegno di Legge Fedeli. In Irlanda è passata una Legge prima sulle unioni civili, il secondo step è stata la legge per consentire l’adozione agli omosessuali e poi oggi è stato anche inserito il matrimonio. Non siamo un gruppo religioso, siamo aconfessionali, apartitici non ci riferiamo a nessuna religione, in altre città d’Italia ci sono musulmani, atei, ebrei e altre confessioni. La sentinella è libera di portare la lettura che meglio crede, non ci sono solo testi religiosi, c’è chi porta narrativa o storia. La democrazia è anche la possibilità di manifestare il proprio pensiero, fino a quando non ci sono atti di violenza ben venga ogni idea. Noi vegliamo anche per chi manifesta lontano da qua”.
Tra i presenti anche i consiglieri comunali in carica: Ida Acquarone (Forza Italia) e Alessandro Casano (Fratelli d’Italia) e due ex: Angelo Dulbecco e Augusto Ferrari (ex PDL, oggi Forza Italia).
Nota di colore: da un balcone di un palazzo una donna ha esposto un cartello con su scritto: “Sentinella, il libro leggilo, non guardare solo le figure”.