Si è svolta stamani al palazzo di Giustizia di Imperia la terza udienza del processo nei confronti di Claudio Scajola, accusato di ricettazione relativamente all’informativa dei Carabinieri del Nucleo operativo di Imperia che indicava l’On. Eugenio Minasso come assuntore di stupefacenti. L’informativa fu ritrovata nell’ufficio dell’ex Ministro di via Matteotti dalla Polizia Postale di Imperia durante una perquisizione nell’ambito dell’inchiesta per finanziamento illecito al singolo Parlamentare. A deporre questa mattina è stato uno dei testimoni chiave dell’inchiesta, Eugenio Minasso.
La deposizione:
Minasso: “Io ho fatto due legislature in Parlamento, come Alleanza Nazionale e come Pdl. Nella seconda legislatura ho militato nella stesso partito di Scajola.
La mia attività lavorativa? Solo parlamentare negli ultimi anni, prima ero consigliere regionale. Ora faccio parte del partito Area Popolare”. “Scajola? Abbiamo idee politiche convergenti, mentre per quanto concerne la conduzione del partito abbiamo idee divergenti.
Il pubblico Ministero Alessandro Bogliolo: Quali divergenze?
Minasso: “Diciamo nel modo di vedere la conduzione partito. Intendo dire che quando c’è un partito é normale che ci siano confronti interni. Io avevo un pensiero, altri un pensiero diverso. Tutto è rimasto però nella normale dialettica politica, anche se ovviamente ci sono stati confronti accesi e liti. Dal 2008 al 2011 ci sono stati contrasti accesi, ma nei limiti, mentre intorno alle elezioni del 2013, nel periodo in cui si stabiliscono le candidature, il partito in Liguria si divise in due grandi correnti, scajolani e minassiani. Scandroglio era a me vicino, così anche Biasotti e Grillo”.
Il pubblico Ministero Alessandro Bogliolo: Scajoliani?
Minasso: “L’Onorevole Cassinelli, l’Onorevole Orsi, i consiglieri regionali, Bornacin, Melgrati”.
Viene mostrata Minasso l’informativa dei Carabinieri su Minasso assuntore abituale di cocaina.
Minasso:”Io non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti. Non sono mai stato indagato per questioni legate al traffico di droga o all’acquisto di sostanze stupefacenti. Io l’informativa l’ho vista per la prima volta quando venni interrogato dal PM nel 2013. Non è mai successo che qualcuno mi dicesse qualcosa. C’erano però voci che esistesse qualcosa, per questo mi venne il sospetto. Ho saputo di queste voci, ma non del documento, perché la persona citata, Massimo Salerno, faceva parte della compagnia che frequentavo, come tutte le persone citate qui dentro. Eravamo preoccupati perché era un amico. Sapevo che Salerno era stato fermato. Salerno sospettavo fortemente che facesse uso di droga”.
Il PM chiede a Minasso di leggere i nomi presenti nell’informativa. “Lucio Carli, Luca berio, Marco Greco, Marco Massabò, Fabrizio Setti. Salerno e Luca Berio avevo il sospetto facessero uso di cocaina. Sapevo che c’era un’informativa dei Carabinieri che mi metteva in cattiva luce come assuntore di droga”.
Minasso: “La riunione del direttivo regionale fu convocata per sfiduciare me e Scandroglio. Scajola disse che aveva ricoperto ruoli fondamentali, come ad esempio presidente del Copaco, e che sapeva molte cose ma non le aveva mai utilizzate, ma avrebbe potuto farlo. Non si riferiva a me in particolare, ma a “Voi” in generale. Ci fu un parapiglia e la riunione fu interrotta. Fummo noi ad interromperla. Fece riferimenti diretti al sottoscritto, Minasso, Scandroglio e Grillo. In merito a Grillo, ricordo che parlò di conti all’estero, ricordo lo Stato del Liechtenstein. A Scandroglio disse che tutto quello che aveva dal punto di vista politica lo doveva a lui, si rivolse a me su inchiesta Bordighera relativa ai Pellegrino, dove io però non fui mai indagato, o almeno io immaginavo si riferisse a Bordighera, non la citò esplicitamente. Quando io facevo parte di Alleanza Nazionale uscì la voce che io fossi un cocainomane, così come Strescino. Le voci furono messe in giro da ambienti vicino a Onorevole Scajola. Mi incontrati con Maresciallo Bosticco (firmatario dell’informativa) dopo molti anni. Lo incontrai dopo tanti anni, penso fosse intorno al 2005 e gli chiesi lumi sull’informativa”.