“Resto immobile per paura di sbagliare. Non respiro, non vivo.
Quando la notte domina la luce del suk del mio cuore, ricordi lontani e colmi di speranze sopraggiungono inesorabili.
Dopo il dolore, le lacrime e i sogni, rimani ancora tu che con uno sguardo plachi il mio mal di vivere.
Quando penserai a me ci sarà un tempo in cui i tuoi occhi brilleranno e forse capirai che con un soffio di sano orgoglio avrai scelto di non vivere.
Mare, quando vuoi tu…”
(Anonimo)
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