Infuria la polemica politica in Liguria per la decisione del neo presidente Giovanni Toti di chiedere tre consiglieri supplementari per assicurare la governabilità, oltre a tre sottosegretari della Giunta. L’esito del voto, infatti, ha consegnato al centrodestra una maggioranza risicata, composta da 16 consigliere, solo uno in più rispetto all’opposizione. Nel dettaglio, Toti con una istanza all’Ufficio Elettorale Centrale ha chiesto che venga riconosciuto un premio ulteriore di maggioranza che porterebbe da 15 a 18 (più il seggio del presidente Giovanni Toti) i consiglieri di maggioranza.
“E’ una richiesta di interpretazione di una legge che prevede diverse maggioranze rispetto allo Statuto regionale – ha dichiarato Toti per spiegare la propria iniziativa – L’hanno chiesta tutti i partiti della coalizione per garantirci una maggioranza lievemente superiore a quella che già abbiamo conquistato nelle urne e che già ci consentirebbe di governare con un consigliere in più. E’ una cosa che si può decidere in poche ore e non turba la procedura di insediamento per cui credo sia giusto provarla. Se ci daranno ragione avremo il colletto della camicia un pochino più largo e più comodo, sennò andremo avanti comunque senza cambiare i nostri programmi di una virgola”.
Una richiesta, quella di Toti, che ha scatenato le veementi proteste della minoranza.
“Il primo atto di Giovanni Toti da neoeletto Presidente della Regione Liguria – ha replicato il Pd ligure – è quello di presentare un ricorso alla Commissione elettorale per portare i consiglieri regionali da 31 a 34. Il ragionamento è semplice: poiché gli elettori non hanno consegnato al centrodestra numeri sufficienti per governare, Toti chiede che i Liguri si sobbarchino la spesa di ulteriori tre consiglieri regionali, con buona pace delle promesse di riduzione dei costi della politica. Chi paga? I liguri. Il primo atto del centrodestra in Liguria ci riporta ai giorni più bui della partitocrazia. Chiediamo a Toti di rinunciare a questa assurda pretesa, e al centrodestra di aderire alla nostra proposta di riduzione dell’indennità dei consiglieri regionali, portandola a quella del Sindaco di Genova”.
“Il M5S Liguria ha depositato una memoria e una richiesta di accesso agli atti per contestare la nota presentata da Giovanni Toti che vorrebbe aumentare il numero di seggi destinati alla sua coalizione – ha tuonato Alice Salvatore – La nota di Toti costituirebbe (oltre a tutte le incongruenze normative presentate nella memoria) un costo aggiuntivo a carico della cittadinanza e indebolirebbe il potere decisionale delle altre forze politiche in Consiglio Regionale e quindi il voto popolare, secondo le norme vigenti prima delle elezioni. Le regole infatti si stabiliscono prima, non dopo, a giochi fatti”.
Sulla stessa linea anche Liguria Cambia, il movimento che fa capo al Sindaco di Imperia Carlo Capacci, rimasto fuori dal consiglio regionale: “Bello giocare una partita e poi cambiare le regole quando è finita…“.